Polizia, personale e risorse al minimo «La politica agisca»

Il segretario del Siulp provinciale, Arboit chiama in aiuto i parlamentari bellunesi. «Organico e logistica sono critici»
2011-05-02 -LO- Auto rubata piazza stazione pattuglia polizia polizei bolzano
2011-05-02 -LO- Auto rubata piazza stazione pattuglia polizia polizei bolzano

BELLUNO. Un incontro con i parlamentari bellunesi e il rappresentante nazionale del Siulp, il sindacato di polizia, per chiedere una maggiore attenzione per la provincia di Belluno.

È quanto sta organizzando il segretario del sindacato Oscar Arboit viste le condizioni sempre più precarie del comparto in montagna. «Dobbiamo sensibilizzare i nostri parlamentari sulla situazione critica della polizia per quanto riguarda la logistica e il personale. Sul fronte organico», precisa ancora Arboit, «la situazione è peggiorata ancora per gli ulteriori pensionamenti. Quest’anno sono andati via altri sette agenti. La questura sta perdendo tanti uomini e la situazione è pesante: siamo già pochi e se poi togliamo anche quelli che stanno venendo a mancare perché vanno in pensione, allora garantire il servizio diventa duro. Speriamo che un aiuto possa giungere dalla politica e dai nostri politici».

Per quanto riguarda il tema della logistica, al primo posto nella lista delle priorità resta il recupero della caserma Fantuzzi e soprattutto dei finanziamenti necessari per sistemarla. «A quanto pare, dopo anni che se ne parla siamo ancora a livello progettuale, di concreto non c’è nulla».

La polizia poi deve fare i conti con il taglio delle risorse. «Sofferenze ce ne sono, basti pensare alla scarsità di mezzi sulle telecomunicazioni (aggiornamenti di pc, stampanti, toner). Il parco auto è datato, le vetture hanno tanti km tanto che servirebbe davvero un piano di rinnovamento delle auto, ma idoneo e adeguato al nostro territorio cioè servirebbero almeno dei mezzi a trazione integrale per muoverci in sicurezza con la neve», dice il sindacalista che lamenta poi il fatto che in tanti anni di denunce di una situazione di per sè precaria, poco è stato fatto dalla politica. «Siamo in vero declino qui: risalgono al 2002 le prime lettere a Roma per ottenere personale e finanziamenti, poi abbiamo rincarato la dose a cominciare dal 2007, ma le risposte che sono giunte sono state poco significative: sono la classica goccia nel mare», sottolinea Arboit. «Anche perché ormai, vista la crisi, al comparto sicurezza si chiede uno sforzo maggiore sul territorio e con questi numeri e con questi mezzi facciamo il possibile, ma si potrebbe lavorare meglio».

Per il segretario del Siulp, per uscire dall’impasse, «ci vorrebbe l’accorpamento tra polizia e carabinieri. In questo modo si potrebbero garantire i servizi e nel contempo anche un certo grado di risparmio di risorse. Ma per fare questo serve una grande volontà politica». (p.d.a.)

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