Polizia, sciopero della fame contro i tagli alla sicurezza
BELLUNO. Anche i poliziotti del Sap di Belluno parteciperanno allo sciopero della fame, in piazza Montecitorio a Roma, per dar seguito a quello del segretario generale Gianni Tonelli, che ha avuto un mancamento, dopo 43 giorni di dura protesta, ed è stato ricoverato in ospedale. «Porteremo avanti la sua battaglia, anche perchè a Belluno non mancano i problemi. E non trovano soluzione, nonostante le nostre denunce», afferma la segreteria provinciale, che ha diffuso un lungo elenco di carenze e disagi, per i quali, a suo dire, la protesta, seppur ripetuta, non è stata o ad oggi ascoltata.
«Ci sono giubbotti antiproiettile, in uso, già scaduti (datati 2005, hanno protezione balistica per dieci anni). Mai cambiate le fodere contenitrici che hanno validità 24 mesi. Parte dei caschi, anch'essi in uso, p marcia e va precisato che vengono indossati di volta in volta da colleghi diversi, in barba alle minimali condizioni igienico sanitarie, poiché una assegnazione individuale non è prevista».
Secondo il Sap bellunese, le divise sono insufficienti e talune inadatte a contesti operativi. Accade che a un agente arrivato il primo settembre non sia stata ancora assegnata la divisa e che a un altro, che lamentava lo strappo dei pantaloni, sia stato proposto l'unico di ricambio, ma da donna. Il personale è sempre più vecchio, con una media che rasenta i 50 anni.
Ma c’è di più: «Le pulizie nelle nostre strutture sono pressoché inesistenti e le lezioni di aggiornamento professionale non sono all'altezza del periodo storico di allarme che stiamo vivendo», prosegue l'amara elencazione della segreteria Sap. «Si parla tanto di terrorismo e le munizioni per esercitarsi in poligono sono difettose e pericolose. A oggi tale attività addestrativa per il personale bellunese non è ancora iniziata e nemmeno si ha una data certa d'inizio».
Nonostante le esigenze imposte dalla microcriminalità e dalla malavita presenti anche a Belluno e provincia, «non si riesce a organizzare più di una “Volante” per turno e il Dipartimento continua a non inviare nuovi uomini».
Rispetto alla pianta organica, in Questura mancano 34 unità, alla Polizia Stradale una quindicina. «Tutto ciò è inaccettabile. Si continua a voler dare un'immagine di una polizia moderna, al passo con i tempi, quando invece mancano i fondi per quasi tutto: il cancello della Questura è rotto dal 20 febbraio e pertanto rimane aperto anche di notte, in barba alla sicurezza della struttura e dell'unico collega presente per la vigilanza notturna».
Il Sap di Belluno ha cercato di mobilitare le istituzioni e le forze politiche. «Abbiamo scritto all'onorevole De Menech invitandolo a promuovere, in qualità di membro della Commissione Affari Costituzionali della Camera, una indagine conoscitiva. Abbiamo scritto inoltre a tutti i membri del consiglio comunale bellunese. Silenzio totale, solo il consigliere regionale Gidoni, il consiglieri comunale Balcon e l'avvocato Addamiano ci hanno manifestato la loro vicinanza e solidarietà».
Ieri sera a Belluno è intervenuta l'onorevole Malpezzi, esponente politica della maggioranza. Il Sap le ha scritto una lettera invitandola ad appurare di persona quali sono le reali condizioni in cui operano i poliziotti bellunesi. «Noi non ci fermeremo e continueremo al fianco di Gianni Tonelli, ora ricoverato e a cui va tutta la nostra vicinanza. Andremo aventi a oltranza contro la debilitazione dell'apparato della sicurezza e la repressione del dissenso».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi