Polli alla coop Dumia per dare sostegno ai tossicodipendenti

FELTRE. Ritorno al futuro per Serse Polli che, a un anno dal pensionamento dall'ospedale dove ha diretto a lungo il Sert, ha scelto di occuparsi ancora dei giovani con problemi di tossicodipendenza accettando l'incarico di psichiatra consulente alla comunità terapeutica privata Dumia. Un ruolo ricoperto fino a poco tempo fa dal collega Sergio Celletti che prima dell'uscita di scena di Nicola Aguanno, padre fondatore di una struttura nata come continuazione terapeutico-riabilitativa al primo percorso alle Braite, lo ha affiancato nel delicato compito della doppia diagnosi degli ospiti. La presenza dello psichiatra in quella che è rimasta ormai l'unica comunità residenziale per tossicodipendenti a Feltre dopo la chiusura della pubblica Le Braite, è dunque fondamentale per due motivi.
Dai riscontri scientifici, confermati anche a livello locale, nella gran parte dei casi di assuntori, la droga non è la causa di problemi psichiatrici quanto l'effetto di quest'ultimi. Ossia, il ricorso alle droghe sempre più spesso è la spia di una patologia mentale a monte. Da qui l'importanza di inquadrare a livello diagnostico ogni singolo caso che transita per la struttura, cosa che solo uno psichiatra può fare al fine di indicare e prescrivere la terapia mirata. Il secondo motivo è quello relativo all'accreditamento della struttura la cui équipe, già coordinata e diretta da psicologi specializzati, deve poter contare sulla presenza del medico specialista. Nella comunità di via Volturno, rimasta con posti letto freddi cioè non utilizzati nel corso del 2012, adesso sta riprendendo quota.
La conferma arriva dal presidente del consiglio di amministrazione, Luciano Cecchin. Gli ospiti sono attualmente una ventina con un buon turn over in termini di nuovi accessi. E i lavori di ristrutturazione per l'ampliamento della struttura, funzionali ad aumentarne la capienza e a razionalizzare meglio gli spazi interni a vantaggio delle attività terapeutiche e coabitative, non si sono fermati nonostante il blocco dei contributi regionali per un problema di liquidità che si ripercuote su tutte le iniziative affini a quelle della Dumia.
Intanto, torna attuale il progetto di comunità alloggio, concepito e messo in atto dalla società di via Volturno che ha ristrutturato un ex annesso rustico di pertinenza del complesso. L'offerta di alloggi abitativi ricavati in questo stabile da mettere a disposizione di soggetti in condizioni di disagio psicofisico (anche se autosufficienti) da sostenere e proteggere, sarà vagliata nei prossimi giorni dai sindaci dell'esecutivo considerata la valenza sociale del progetto.
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