Polvere nella busta, è allarme antrace
CESIOMAGGIORE. Una busta con dentro un foglio e della polvere bianca ha gettato nel panico ieri mattina il personale del municipio di Cesiomaggiore, costretto assieme al sindaco Carlo Zanella e al deputato del 5 Stelle Federico D’Incà che si trovava in municipio proprio in quel momento a sottoporsi alla speciale procedura di disinfezione predisposta in questi casi dai pompieri.
L’allarme è ufficialmente cessato alle 17, quando dal laboratorio dei vigili del fuoco di Mestre sono arrivati i primi risultati delle analisi che hanno escluso la presenza di sostanze tossiche nella polvere. I nove dipendenti, il sindaco, D’Incà e un’altra persona esterna erano peraltro già state tranquillizzate da Mauro Soppelsa, direttore del Dipartimento di prevenzione ex Usl 2 che ha catechizzato il gruppetto, sull’eventuale terapia da seguire, nel caso la polvere si fosse rivelata antrace o altra sostanza tossica. Disposizioni per fortuna superflue. Nel frattempo il gruppetto si era liberato del propri indumenti e si era rivestito con delle tute bianche fornite dai vigili del fuoco.
L’allarme è scattato a cavallo delle 10.30. Arriva una busta e una dipendente la apre. Estrae il foglio firmato da Erostrato. Uno scritto zeppo di deliri e di minacce al primo cittadino. Nulla di nuovo nei contenuti, visto che da quasi due mesi i muri e alcuni edifici sacri del paese sono presi di mira da questo personaggio pescato dall’antichità greca. Passa qualche minuto e l’impiegata si accorge che nella busta c’è della polvere bianca. La cosa cambia e scatta l’allarme perché il timore è che la polvere possa essere tossica. I carabinieri di Feltre chiedono l’intervento dei vigili del fuoco, che hanno un protocollo operativo già pronto in casi del genere. Un pompiere entra bardato di tuta, guanti, stivali e maschera antigas.
La prima cosa da fare è sigillare la busta e spedirla la laboratorio di Mestre dei vigili del fuoco per un’analisi urgente del contenuto. Il municipio è chiuso al pubblico. Così il gruppo di persone da controllare è limitato a una dozzina. Tutti vengono fatti spogliare, i vestiti riposti in zone dedicate, ci si lava abbondantemente mani e viso e si indossa la tuta bianca fornita dai vigili del fuoco. I carabinieri osservano assieme ad alcuni curiosi che escono dal bar di fronte al municipio. Una volta espletata tutta la procedura, il gruppetto può uscire all’aperto.
La paura iniziale se n’è già andata. Merito dei vigili del fuoco che rassicurano i presenti e spiegano loro con calma cosa fare e come comportarsi. Arriva anche Mauro Soppelsa dell’Usl 1 Dolomiti. A lui tocca fornire informazioni mediche sulle possibile conseguenze legate al contatto con l’antrace. Tutti sono stati decontaminati e possono tornare a casa in attesa di conoscere l’esito delle analisi eseguiti a Mestre. Alle 17 ecco la risposta: nessuna sostanza tossica. Resta l’indagine che ora vede i carabinieri di Feltre aggiungere un altro tassello. La caccia a Erostrato continua, ora con ancora più determinazione,
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