Pom prussian, il sole fa la differenza
SOVRAMONTE. Più dolci e più buone, grazie al sole. Nei meleti si raccolgono quelle più belle da mettere in vetrina. Le mele di Faller saranno protagoniste domenica alla Fiera della Mela Prussiana, giunta quest’anno alla quindicesima edizione. Non tutti gli anni, e i coltivatori lo sanno bene, sono uguali: «L’anno scorso è stato un anno sì e il raccolto è stato abbondante, quest’anno è stato più avaro ma la qualità è eccellente e le mele alla Fiera di domenica non mancheranno», rassicura il presidente del consorzio di tutela del Pom prussian, Giovanni Moretton. Il Consorzio stima un raccolto di 30-40 quintali di mele vendibili e da mangiare fresche. Se nel totale si tiene conto però anche dello scarto, ovvero le mele per la trasformazione, quest’anno i frutti raccolti sono intorno ai 50-60 quintali.
«La mela a coltivazione naturale e biologica a Faller ha fatto miracoli. È nato l’albergo diffuso, il consorzio, il bar il ristorante Pom Prussian. Dobbiamo ringraziare i nonni che hanno deciso di portare a casa queste mele e il pubblico che apprezza il loro gusto», sottolinea Moretton. L’ultimo miracolo è quello che dimostrano le analisi svolte dall’Università di Verona, un compito assegnato da Veneto Agricoltura per stabilire la qualità del Pom Prussian anche rispetto ad altre varietà. «La nostra mela è particolare. Le analisi sono state fatte sui frutti, sulle piante, sul terreno, sull’aria. I risultati sono veramente ottimi».
Un riassunto dello studio si potrà leggere in bacheca durante la fiera. «Veneto Agricoltura ha portato avanti un progetto di due anni, e finalmente sappiamo in che ambiente viviamo». Rigorosamente a coltivazione biologica, la mela di Faller è risultata qualitativamente migliore di altre varietà analizzate. Oltre ad essere apprezzata fresca in stagione, la si trova praticamente tutto l’anno sotto forma di una varietà ampia di prodotti: aceto, succhi, marmellata, mostarda, salsa, mele secche. Chi si occupa della vendita è il consorzio. I prodotti si possono acquistare, per esempio, al Centro culturale Piero Rossi, al negozio Valcarne di Feltre, nei bar che espongono prodotti tipici, e da poco anche presso il punto vendita della Coopepomrativa La Fiorita a Busche.
Il presidente del consorzio di tutela non esclude di percorrere altre vie, quali la vendita on line dei prodotti. «Spedire marmellata e succhi è un po’ difficoltoso. Io ci ho provato. All’Expo abbiamo fatto assaggiare le marmellate e avremmo già ordini ma ci sono difficoltà», dice Moretton, «per via del peso e dei costi per i clienti. Così ho invitato tutti a venire alla Fiera. Quando uno assaggia, sente la differenza con le altre mele».
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