Pompieri, 14 rinforzi Sono in crescita i nuclei specializzati

Arrivati i nuovi operativi dopo il trasferimento di dieci unità Il vicecomandante Calore: «Saf e Tas realtà che ci invidiano»
Di Marco Ceci

BELLUNO. Quattordici nuove unità, ma al netto di trasferimenti e avvicinamenti fuori provincia (nell’ambito di un piano di mobilità nazionale) il rinforzo effettivo è di quattro persone.

Forze nuove tra i vigili del fuoco bellunesi, dove l’arrivo, ieri mattina, di 14 nuovi pompieri consentirà, già in settimana, una ridistribuzione degli organici che interesserà tutti e sei i distaccamenti provinciali. «Tre saranno destinati al distaccamento di Cortina», fa la conta Fabio Calore, vicecomandante provinciale dei vigili del fuoco, «sette andranno in carico a Pieve di Cadore e quattro a Santo Stefano. Belluno, Feltre e Agordo saranno interessate solo da trasferimenti interni di unità già in servizio sul territorio bellunese. Tutto personale, quello appena arrivato, formato a Roma, nelle scuole centrali antincendi, dove si sono appena conclusi i corsi. Gli spostamenti di personale a livello provinciale, complessivamente, saranno circa una quarantina. Una buona notizia, certo, quattro unità ci fanno più che comodo, anche se in termini di organici restiamo in una situazione di lieve carenza. Fisiologica, comunque, se calcolata nell’ambito della situazione nazionale».

Ma se in termini di quantità il dato resta pressochè stabile, a crescere è la qualità degli organici operativi in territorio bellunese, come precisa Calore. «Negli ultimi mesi molti nostri operativi hanno ottenuto promozioni di qualifica, garantendo una crescita della specializzazione degli organici».

Con tanto di due nuclei “speciali” in organico quali il Saf (speleo alpino fluviale) e, cronologicamente, l’ultimo arrivato: il Tas, topografia applicata al soccorso.

E se il Saf si è già abbondantemente fatto conoscere per la sua attività, «il Tas, che ha un organico di una dozzina di unità, si sta dimostrando a livello veneto e a livello nazionale come un nucleo operativo di riferimento per l’importanza che questo tipo di personale specializzato assume nel contesto della ricerca di persone disperse. Si basa su una procedura di ricerca e di monitoraggio del territorio effettuata con strumenti di ultima generazione, quali Gps, carte topografiche tridimensionali e, non ultimo, l’utilizzo dei droni. Tutte qualifiche che hanno portato il nostro personale ad essere sempre più richiesto in operazioni fuori provincia. In organico abbiamo anche due istruttori nazionali».

Relativamente al “piano estivo”, invece, il vicecomandante provinciale dei vigili del fuoco conferma che «tutti i distaccamenti sono praticamente a pieno organico, con le ferie ridotte all’osso, per garantire una risposta il più efficace possibile in coincidenza del periodo turistico e del massimo affollamento in territorio. In più, mi preme ricordarlo, possiamo sempre contare sull’appoggio dei nostri volontari, quasi 300, che soprattutto in un contesto geograficamente particolare come quello della provincia di Belluno resta un fattore semplicemente fondamentale».

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