Ponte chiuso, code a Cadola: primi forti disagi al traffico
Cadola e Pian di Vedoia intasate ieri mattina dalle 7 alle 8, cioè nell’orario di punta in cui le persone si mettono in strada per andare al lavoro. Meglio è andata, invece, all’uscita dalle fabbriche nel tardo pomeriggio quando la circolazione è filata via abbastanza liscia. Ma è soltanto da lunedì prossimo, quando tutte le aziende saranno aperte, che si misurerà la portata della chiusura del ponte.
L’avvio delle attività nella zona industriale di Longarone (Safilo riprenderà a pieno regime da lunedì) insieme alla chiusura del ponte di Santa Caterina hanno creato code a Pian di Vedoia verso la statale di Alemagna per chi doveva andare a Longarone, e a Cadola per chi invece doveva andare verso la sinistra Piave. I rallentamenti, temuti ma non verificatisi nel primo giorno di chiusura, si sono registrati ieri, tanto che lo stesso sindaco di Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini ha allertato la Prefettura.
«Ci è arrivata dal sindaco», precisa Carlo De Rogatis, vice prefetto vicario «la segnalazione di rallentamenti a Pian di Vedoia. Adesso vedremo cosa fare, anche perché le conseguenze che derivano dalla chiusura del ponte necessitano di un po’ di rodaggio. Si tratta di una cosa mai accaduta prima e quindi non esiste una soluzione immediata. Chiederemo alla polizia stradale, in base a quanto stabilito anche nel protocollo, di monitorare la situazione durante la giornata, per evidenziare gli orari di maggior afflusso e decidere quali iniziative mettere in campo. Sicuramente, in questi giorni con la ripresa delle attività di molte fabbriche ci saranno dei problemi, ma il maggior disagio ci sarà alla riapertura delle scuole. Comunque», conclude il vice prefetto vicario, «invito tutti ad avere pazienza, perché l’intervento al ponte era necessario e quanto messo in atto sulla carta potrà essere modificato in base alle esigenze che emergeranno di volta in volta».
«Credo che sarà necessario che la polizia stradale diriga il traffico in queste zone, perché all’uscita dell’A27 e a Cadola quando aumenta il traffico si creano degli intasamenti che solo l’intervento delle forze dell’ordine può risolvere», dice Vendramini che aggiunge: «Ci attendiamo un flusso molto più elevato la settimana prossima quando riaprirà anche la Safilo, con i suoi mille dipendenti. Dal canto nostro come Comune monitoriamo costantemente giorno dopo giorno la situazione».
Intanto per le badanti che non sono automunite, il comune di Ponte sta organizzando, insieme con i servizi sociali, un servizio di trasporto con vetture per accompagnare le badanti nelle famiglie dove lavorano.
«Dove è possibile, prenderanno i mezzi pubblici, altrimenti come comune metteremo a disposizione delle nostre vetture con nostro personale per condurre le lavoratrici a destinazione. Questo varrà soltanto per chi segue dei casi sociali conclamati cioè famiglie con Isee basso e bisognose di questo supporto o persone con patologie serie», precisa il primo cittadino di Ponte nelle Alpi che conclude sottolineando come «continueremo a monitorare la situazione per evidenziare eventuali punti critici su cui intervenire in corso d’opera». —
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