Ponte delle Moline, le comunità cercano 2 milioni di euro per completare l’opera

Il sindaco di Sovramonte, Federico Dalla Torre, spiega: «Nell’appalto non è previsto l’allargamento del ponte»

Laura Milano
Il cantiere in corso
Il cantiere in corso

Mancano due milioni di euro. Le comunità del Feltrino e del Primiero Vanoi sono mobilitate per reperire due milioni di euro per l’allargamento del ponte delle Moline, fra Pala Rossa e Ponte Oltra, intervento che finanziariamente resta fuori dal progetto da oltre 31 milioni di euro, ma che diventa necessario nell’economia della grande opera.

Di questo si è parlato alla riunione convocata a Lamon nei giorni scorsi per discutere degli interessi comuni alle due realtà, alla presenza di sindaci e amministratori dell’Unione montana feltrina e della Comunità di Valle Primiero Vanoi.

Adesso che le “volate” di esplosivo sono iniziate e guadagnano ogni volta e variabilmente alcuni metri di montagna, recuperare quei due milioni che non ci sono – e per i quali si torna a battere cassa al Comitato paritetico del Fondo dei Comuni di Confine, alla regione del Veneto e alla Provincia autonoma di Trento – è sembrata alla maggioranza degli amministratori la scelta più opportuna.

I Comuni

Il sindaco di Sovramonte, Federico Dalla Torre, spiega: «Nell’appalto non è previsto l’allargamento del ponte. Per cui, al fine di garantire lo sbocco, andrebbero realizzati due terrapieni, l’uno all’uscita e l’altro al lato opposto del ponte. E si tratterebbe comunque di opere provvisorie che impegnano doppie risorse, perché prima bisogna fare il primo, poi rimuoverlo per realizzare il secondo, perché senza soldi non si può intervenire subito su un tracciato consecutivo e funzionale garantito dal ponte della Moline sistemato e allargato. Quindi la scelta più opportuna è quella di allargare il ponte, senza modifiche strutturali perché il manufatto è oggetto di tutela».

Il mantenimento del terrapieno fino a quando non sarà stata realizzata la seconda galleria non sarebbe una soluzione sbagliata, in questa fase, se però non fosse provvisoria. «Alla riunione convocata dall’Unione montana feltrina abbiamo capito che il tombone riempito di materiale di scavo è provvisorio e quindi dovrà essere smantellato», spiega il sindaco di Primiero San Martino di Castrozza, Daniele Depaoli.

«Se non ci sono elementi ostativi da parte degli organismi preposti, perché non mantenerlo per il tempo di servizio che serve? Nella congiuntura attuale, riteniamo del resto che il Trentino abbia già dato anche in termini di viabilità e quindi non spetti alla Provincia di Trento tappare ancora buchi».

Veneto Strade

Da Veneto Strade, guidata dal direttore Giuseppe Franco, si evidenzia che: «Non ci sono problemi legati all’iter autorizzativo sul ponte di Moline.

Come Veneto Strade, ai tempi della progettazione del tunnel della Pala Rossa, avevamo prospettato di comprendere nel finanziamento il manufatto per affrontare l’intervento nella sua complessità, cioè in previsione anche dell’altro imbocco a nord. Oggi siamo in una fase un po’ diversa perché l’idea di realizzarlo è positiva e facilita le attività future. Ma non è più allineabile come tempistica, rispetto allo stato dei lavori in corso, perché c’è da mettere in conto la progettazione e tutto ciò che consegue».

Intanto Veneto Strade ha emesso un’ordinanza in base alla quale dal 5 dicembre al 15 giugno, in occasione delle volate da esplosivo, sono previste precauzionalmente delle chiusure temporizzate del traffico, ossia come già avvenuto in luglio, le auto da e per Primiero e ritorno vengono tenute in sosta per il tempo necessario.

Da Veneto Strade si spiega che: «La misura è opportuna in questa fase considerato che è a ridosso della strada e in prossimità della condotta dell’Enel».

Ma si dice anche che: «Con l’inoltro progressivo nella roccia, le volate potrebbero essere effettuate senza chiusura temporanea della strada. E per l’intero periodo delle vacanze natalizie i disagi saranno limitati al massimo».

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