Ponte di Bribano c’è il nulla osta per fare la bonifica

Sedico, l’impresa appaltatrice convocata a breve dal Genio eliminati gli ordigni bellici potrà iniziare l’allargamento
Un camion sul ponte di Bribano
Un camion sul ponte di Bribano

SEDICO

E' arrivato appena prima di Natale, giusto in tempo per figurare tra i regali dell'ultimo minuto, il tanto atteso nulla osta da pare del Genio militare per le operazioni di bonifica del Cordevole da eventuali ordigni bellici. Un passaggio fondamentale per dare avvio alla costruzione dei ponti provvisori che consentiranno il transito ai veicoli quando il ponte di Bribano sarà chiuso per i lavori di allargamento. Il Genio ha convocato la Boz costruzioni, l'impresa che si è aggiudicata l'appalto, per la settimana che va dal 9 al 14 gennaio.

Passate le feste, dunque, il nulla osta verrà firmato, e da quel momento l'impresa potrà dare avvio alla bonifica. Nell'attesa che arrivasse l'autorizzazione, era già stata individuata la ditta che doveva occuparsene, quindi una volta avuto il via libera definitivo il Cordevole sarà scandagliato e esplorato per individuare l'eventuale presenza di bombe risalenti alle guerre mondiali. «Se non si troverà nulla il tutto si concluderà in breve tempo», sottolinea l'ingegner Nicola Prisco, dell'Anas. «Altrimenti ci vorrà qualche giorno, perché la bomba dovrà essere fatta brillare». Come accadde una decina d'anni fa: furono anche evacuate alcune famiglie, che il giorno delle operazioni di brillamento si radunarono sotto il tendone allestito a Longano nell'attesa che tutto finisse bene.

Il ponte di Bribano fu bombardato sia durante la prima guerra mondiale che durante la seconda. La sua storia, che ha inizio nel 1800, è travagliata tanto quanto quella del suo allargamento, che ha tenuto banco negli ultimi 20 anni. L'idea di realizzare un attraversamento del Cordevole a Bribano la ebbero gli austriaci all'inizio dell'800, e dopo un paio di tentativi che non andarono a buon fine la storia racconta che nel 1832 c'era un ponte di legno a 20 campate, e che il suo stato era mediocre. Si arrivò così alla costruzione del primo ponte in pietra. Ci vollero due anni (1879-1881), ma l'alluvione del 1882 lo trascinò via. Il ponte che ancora oggi viene percorso da migliaia di auto, mezzi pesanti e dal treno è quello costruito tra il 1883 e il 1886. Un' arcata venne distrutta durante la prima guerra mondiale, e durante la seconda venne bombardato dagli Alleati per quattro mesi di fila. E' quindi più che probabile che sotto le arcate o comunque lungo il corso del Cordeole si nasconda ancora qualcuno di quegli ordigni, inesploso. «In passato ne sono venute alla luce diverse, di bombe», ricorda lo storico di Sedico, Gianni De Vecchi. Più di qualcuno, però, tiene le dita incrociate. Il crono-programma stabilisce l'apertura del cantiere per l'allargamento in primavera, così da riuscire a concludere l'intervento, e inaugurare il ponte, finalmente percorribile nei due sensi di marcia in sicurezza, per la fine dell'anno. Non trovare ordigni inesplosi permetterebbe di dar corso ai lavori da subito. Nei mesi scorsi, intanto, la Boz ha disboscato una parte dell'area, preparando il terreno agli operai che tra qualche settimana prenderanno possesso del cantiere.

Alessia Forzin

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