Ponte di Bribano, niente soldiI sindaci: "Mobilitiamoci"
Se da un lato l’aggiudicazione si farà in tempi brevi, dall’altro si è ribadito come i soldi - seppure stanziati - non siano stati ancora erogati da Roma. Per Sedico e Santa Giustina scatta la mobilitazione
SEDICO.
Peccato che un ponte dei sospiri si trovi già a Venezia, perché ci sarebbe un candidato più che valido. E’ il ponte di Bribano, oggetto ieri di un accaldato incontro all’Anas di Mestre, dove se da un lato si è detto che l’aggiudicazione si farà in tempi brevi, dall’altro si è ribadito come i soldi - seppure stanziati - non siano stati ancora erogati da Roma. Per Sedico e Santa Giustina scatta la mobilitazione.
Le notizie - quella buona e quella cattiva - sono state comunicate ieri mattina ai due sindaci, Piccoli e Vigne, dal capo compartimento dell’Anas Triveneto Eutimio Mucilli. Con loro c’era anche il consigliere regionale Dario Bond, che nelle settimane scorse aveva lanciato l’allarme sull’assenza di liquidità. A sua volta, Bond era stato “liquidato” dai suoi. «Bond, invece, aveva ragione», sottolineano i due primi cittadini. Inevitabile, a questo punto, ritornare a parlare del Col Cavalier che fa parte della stessa partita. Le due voci - ponte e circonvallazione - erano collegate in finanziaria.
Si parte o no?
L’incontro all’Anas era stato chiesto il 23 agosto scorso dai due sindaci della Pedemontana, entrambi allertati dalle dichiarazioni-choc di Bond, che nel corso di una verifica sullo stato dell’arte del ponte si era imbattuto in alcune carte sospette, dove in pratica la Regione chiedeva conto dei soldi al Ministero. «I soldi ci sono, ma non sono stati erogati», l’allarme che era stato lanciato dal capogruppo del Pdl. Da qui il tavolo di ieri.
Cerca di sintetizzare il sindaco di Sedico, Giovanni Piccoli, che dell’allargamento del ponte ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia: «L’Anas si è detta pronta ad aggiudicare i lavori entro la fine del 2010 e questo ci fa piacere, purtroppo, al momento, non c’è la liquidità necessaria».
Per Piccoli non deve essere fatta confusione: «I soldi sono stati stanziati, ma non sono arrivati». La differenza è sostanziale, ma gli effetti potrebbero essere gli stessi, anche perché l’aggiudicazione dei lavori del nuovo ponte avverrà con riserva. «Riserva», puntualizza Piccoli, «significa che, se non c’è liquidità, i lavori non partono».
Il rischio.
Tutti concetti che vengono ribaditi e approfonditi dal collega di Santa Giustina, Ennio Vigne. «Da parte dell’Anas», dice il primo cittadino, «c’è la massima disponibilità, purtroppo non c’è l’automatismo che tutti pensavamo ci fosse. Da questo punto di vista», ammette Vigne, «eravamo tranquilli. L’allarme lanciato da Bond è veritiero».
Del resto, l’aggiudicazione con riserva - così nel linguaggio tecnico - non lascia scampo.
Non per questo Vigne e Piccoli, da amministratori di lungo corso, si fanno prendere dallo sconforto: «Adesso ci mobiliteremo», affermano. La prima mossa sarà quella di riunire i due comuni e concordare una linea dura e unitaria. «Sicuramente», afferma Vigne, «non potremo prescindere dal coinvolgimento dei rappresentanti bellunesi a Roma, dal Parlamento al Governo».
E pensare che la via crucis burocratica per il ponte di Bribano era quasi arrivata a termine: «La procedura è stata lunga e difficoltosa. Solo la verifica di ogni ditta ha portato via 45 giorni».
Un problema che si verifica per tutte le opere con un importo superiore al milione di euro: «Penso sia un problema che il Governo dovrà affrontare», conclude il primo cittadino santagiustinese.
Dal canto suo, Piccoli si dice “motivato”: «Sul ponte di Bribano non transigo. I miei concittadini aspettano questi lavori da sempre». Il sindaco sedicense perde anche il suo tradizionale aplomb: «Mi rompe anche le scatole che ci siano questi intoppi».
Intoppi che in passato non sono mai mancati, basta guardare alla rassegna stampa degli ultimi anni. Nel dicembre del 2008 di fronte ai silenzi Anas c’era chi proponeva “azioni eclatanti”. Prima ancora il problema era la Sovrintendenza, che doveva dare un parere sull’allargamento. Ora i soldi, una delle poche cose che fino a oggi sembravano certe.
Il ponte dei sospiri? In confronto è una passeggiata di salute.
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