Ponte di Frassenè piano da 100mila euro per “ringiovanirlo”
FONZASO. Lavori in vista sul ponte di Frassenè che passa sopra il torrente Cismon, dalla rotonda verso Agana per quasi 200 metri. Oltre al rifacimento dell’asfalto, verranno cambiati i giunti di congiunzione delle travi.
Il progetto sull’ordine dei 100 mila euro è pronto, i soldi ci sono e l’intervento verrà eseguito in primavera.
A dirlo è il vicesindaco Giorgio Slongo, che ipotizza il periodo tra aprile e maggio per l’apertura del cantiere. Ma l’attenzione è puntata anche sulla revisione della struttura portante, per la quale sarà avviata la progettazione.
La struttura è sicura, precisa l’assessore fonzasino, ma gli anni si fanno sentire e ci sono dei segni di usura sul cemento. I pilastri sono a posto, ma le travi in calcestruzzo sono state fatte nei primi anni Settanta, dopo l’alluvione del ’66, quindi hanno la loro età, con il risultato che il cemento si scrosta e qualche ferro spunta a vista, finendo per arrugginirsi.
Di conseguenza andrà fatto il ripristino delle travi, affinché il ferro continui a fare il suo lavoro, con un pensiero poi anche agli appoggi sottostanti. In Comune lo sanno e si stanno muovendo da tempo, a cominciare dalla procedura di affidamento dei lavori di rifacimento dell’asfalto del piano viabile del ponte di Frassenè, giunti compresi, per poi proseguire con una seconda progettazione in ottica della sicurezza della struttura portante.
In questo periodo più che mai il tema è di stretta attualità, considerando l’attenzione sulla tenuta dei ponti calamitata dal crollo avvenuto a fine ottobre del cavalcavia lungo la strada Milano-Lecco, con diverse macchine travolte e un morto.
Qui non si parla di allarme, ma di attenzione e di prevenzione. In una parola, manutenzione, che tra l’altro non è legata a quanto successo ad Annone Brianza solo poche settimane fa. «Eravamo già partiti prima del caso di Lecco. Abbiamo il progetto in mano e andiamo avanti con questo lavoro», dice il vicesindaco Giorgio Slongo. «Ma dopo quello che è successo penso che un po’ tutti si metteranno la mano sulla coscienza andando a controllare le condizioni di questo tipo di opere».
Raffaele Scottini
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