Ponte di Santa Caterina: la riapertura potrebbe slittare
PONTE NELLE ALPI
C’è attesa tra i cittadini di Ponte e dintorni in vista di sabato sera, ipotetica data per la riapertura completa nei due sensi di marcia del ponte di Santa Caterina. L’ordinanza emanata a suo tempo e i relativi annunci di Anas avevano indicato infatti il termine definitivo dei lavori per il prossimo sabato alle 19. Il problema sta nel fatto che non ci siano conferme della sua riapertura, in quanto non ci sono stati aggiornamenti. . Per questo motivo il sindaco Paolo Vendramini si mostra scettico, tenendo anche in considerazione la consistente ondata di maltempo che ha colpito la provincia.
«In questi giorni», sono le parole del sindaco, «Anas, Sopraintendenza e la ditta che ha fatto i lavori stanno facendo gli ultimi sopralluoghi per il collaudo le ultime verifiche. A breve quindi ci saranno informazioni più precise da parte di Anas. Cosa mi aspetto? È presto per dirlo, ma l’impressione è che l’apertura possa slittare di qualche giorno, anche di una settimana, visto i 4-5 giorni perduti causa maltempo. Anche i miei tecnici sono convinti che la strada non sarà riaperta sabato sera. Non ci resta che attendere, domani (oggi, ndr) ne sapremo di più».
Lo stesso pensiero per Enrico Collarin, capogruppo di minoranza: «La speranza di tutti è che il ponte sia riaperto sabato, ma non ci crediamo molto. Osservando il manufatto, tutti possono constatare come la situazione sia ancora molto in ritardo: ci sono ancora i new jersey, mancano le spallette, la segnaletica e l’asfalto è quasi inesistente. Quando si passa con la macchina sembra di essere sul Piave e non su una strada. Non sono un tecnico ma dubito che tutto sia sistemato in pochi giorni».
«Da utente e residente», continua Collarin, «mi auguro che possa essere riaperto il prima possibile, ma sicuramente la situazione è stata gestita male. Prima di tutto siamo sempre stati all’oscuro dei vari aggiornamenti, le informazioni le abbiamo sapute dalla stampa o dai social. La richiesta di consiglio comunale straordinario sul tema, che abbiamo fatto a settembre, è caduta nel vuoto. Poi questa storia della riapertura a una corsia ha solo creato confusione. Sarebbe stato meglio aspettare, non farla e completare direttamente i lavori o, a questo punto, farla prima». «Adesso», conclude Collarin, «vedo che gli operai lavorano su due turni, ma non veniamo a dare la colpa alla pioggia, perché ha piovuto solo per tre giorni in tre mesi. L’amministrazione si è sempre detta fiduciosa e sulla stampa nelle varie settimane ha sempre avuto certezze, ora dovrà renderne conto».
Altre lamentale riguardano il traffico che, dopo la riapertura a una corsia del ponte, è paradossalmente aumentato perché gli automobilisti non effettuano le corrette manovre di immissione dopo la rotonda. —
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