Ponte S. Caterina tutto fila liscio nel primo giorno di chiusura

Il manufatto non è stato chiuso a mezzanotte di domenica ma dopo le 8.30 di ieri. Qualche problema sulla ciclabile



Tanto rumore per nulla. Potrebbe essere questo il senso della giornata di ieri, la prima con la chiusura del ponte di Santa Caterina.

I tanto temuti intasamenti del traffico nelle zone di Cadola e di Pian di Vedoia non si sono registrati, fortunatamente, e la circolazione in tutta la sinistra Piave non ha incontrato particolari problemi. Tutto è filato liscio. Ma la prova del nove vera e propria, come ricorda il sindaco di Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini, «ci sarà nel momento in cui riprenderanno le scuole e allora il traffico aumenterà e nelle ore di punta, come succedeva fino a giugno scorso, le strade torneranno congestionate, e questa volta potrebbero esserlo molto di più del normale».

I lavori

Il ponte contrariamente a quanto era stato annunciato tramite ordinanza di Anas, non è stato chiuso nella notte tra domenica e lunedì, bensì verso le 8.30, sollevando qualche perplessità tra gli automobilisti, che fino all’ultimo si sono chiesti se sarebbe davvero avvenuta la chiusura, come spiega anche la referente dell’Urp del comune di Ponte, Barbara D’Incà. «Abbiamo ricevuto diverse telefonate, di prima mattina per sapere se la chiusura ci sarebbe stata, visto che il ponte era ancora aperto»,dice. «C’è voluto del tempo per il passaggio di consegne tra Anas e la ditta incaricata dei lavori», spiega Vendramini, «e questo ha fatto ritardare il divieto di transito sul ponte. A dire la verità, questo ha permesso di mantenere fluida la circolazione nel momento in cui molti si sono spostati per andare al lavoro, evitando così possibili code o rallentamenti». Il primo cittadino sottolinea che ieri non tutte le fabbriche, soprattutto quelle della zona industriale di Longarone, hanno ripreso l’attività. «Tra oggi e lunedì prossimo ci sarà il ritorno alle attività e allora vedremo cosa succederà. Noi, come amministrazione tramite i nostri canali e la polizia locale stiamo comunque tenendo tutto sotto controllo». Il sindaco, inoltre, anticipa che «stiamo pensando di mettere a disposizione dei mezzi ad hoc per le badanti senza auto».

La pista ciclopedonale

E se le strade non hanno avuto particolari impennate di traffico, ad essere presa d’assalto è stata la via ciclopedonale, che parte da Cadola, dietro il municipio, e arriva, passando parallela alla ferrovia, all’ecocentro e da qui alla Statale. «Molti, tra cui io stesso», confessa il primo cittadino, «hanno utilizzato la ciclabile che con il bel tempo è anche piacevole. Da Polpet in una decina di muniti sei a Cadola. E non è detto che la chiusura del ponte faccia prendere delle nuove abitudini, salutari, ai residenti, preferendo la bici veloce al viaggio più lento, in certe ore, dell’auto».

Ma a percorrere la ciclabile ci sono stati anche i motociclisti. «Abbiamo avuto segnalazione da pedoni e ciclisti di centauri che giravano sulla ciclabile in sella alle moto a grande velocità, mettendo in pericolo l’incolumità degli altri fruitori. Per cui ricordiamo», precisa la comandante della polizia locale, Eddy De Bona, «che i motocicli vanno condotti a mano a motore spento».

I trasporti pubblici

Nessun intoppo neanche per i trasporti pubblici, come confermano dalla direzione di Dolomitibus. Anche le nuove corse anticipate e i nuovi percorsi non hanno creato disagio. «Ma attendiamo l’inizio della scuola, l’11 settembre», concludono dalla società di trasporto provinciale. —


 

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