Ponte sul Piave a Belluno, progetto fermo: «Difficile trovare le risorse»
L’amministrazione sta cercando 13 milioni, aperto il dialogo con il governo
De Pellegrin: «Non posso assicurare che apriremo il cantiere nel 2023»

«Non posso dire se nel 2023 avremo i soldi necessari per costruire il nuovo ponte sul Piave a Lambioi. Ma ci stiamo lavorando». Mentre sono pronti a partire alcuni dei lavori finanziati con il Pnrr (fra i quali la riqualificazione della ex caserma dei Vigili del fuoco a Mussoi e il Pala De Mas 2), dalle parole del sindaco Oscar De Pellegrin non emergono ancora buone notizie per un intervento fondamentale per la viabilità cittadina, anzi dell’intera Valbelluna. Il nuovo ponte sul Piave a Lambioi.
Il progetto c’è ed è esecutivo (ovvero si potrebbe bandire la gara), è stato anche completato l’iter urbanistico, ma mancano i soldi per costruirlo. Servono circa 13 milioni, alla quotazione attuale delle materie prime. Quando si iniziò a parlare di sostituire il bailey, provvisorio per sua natura, con un ponte fisso, cinque o sei anni fa, la cifra era pari a meno della metà.
«Avevamo aperto un dialogo con il precedente governo, che però è saltato», continua De Pellegrin. «Ora abbiamo ripreso a parlarne con il nuovo esecutivo. Quell’opera non si inserisce solo nella viabilità urbana della nostra città, è di carattere sovracomunale e quindi cerchiamo di ottenere un finanziamento». Anche perché il Comune non potrebbe mai impegnare una simile cifra pescandola dal proprio bilancio.
Di sicuro una soluzione va trovata nei prossimi mesi, concorda con un cenno del capo il vicesindaco e assessore alla viabilità Paolo Gamba, perché «il ponte bailey potrà rimanere aperto fino al 31 dicembre 2024», ricorda ancora il sindaco. Due anni, un tempo diventato brevissimo per trovare i 13 milioni di euro e avviare il cantiere.
Il progetto, come detto, c’è ed è già esecutivo. Lo ha predisposto un team di architetti e ingegneri spagnoli, vincitori del concorso di idee promosso dal Comune tre anni fa. Rispetto alla prima versione, è stato modificato due volte per alcune criticità sugli aspetti idraulici rilevate dal Genio Civile e dall’Autorità di bacino Alpi orientali.
L’ultima versione prevede un viadotto, con un ponte a tre campate e l’impalcato che ospiterà due carreggiate da tre metri e mezzo ciascuna, più il marciapiede e una pista ciclopedonale.
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