Porta Dojona illuminata: è il regalo di un privato

Dalla “Giacobbi srl” il progetto per valorizzare uno dei simboli del capoluogo. In cambio la società avrà il via libera per l’ammodernamento del bar Opera

BELLUNO


La prima pietra fu posata sul finire del 1200, la facciata che dà su piazza Vittorio Emanuele II risale al periodo Rinascimentale. Ne ha vista di storia passare sotto di sè, porta Dojona, uno dei monumenti simbolo della città. Bellissima, imponente, ricca di fregi e di stemmi, presto quella che un tempo era la via di accesso da nord al cuore della città sarà valorizzata con un progetto di illuminazione predisposto dall’architetto Barbara Burigo di Dm/B architetti per conto della Giacobbi srl.

Il progetto sarà donato al Comune, come opera di mitigazione per la modifica al Piano regolatore richiesta dalla proprietà del bar Opera. La Giacobbi srl ha un mente un rinnovo del locale, in vista di una futura nuova gestione (ancora da individuare), ma serve una modifica al Prg. Per concederla il Comune ha chiesto quella in gergo si chiama opera di compensazione: sarà il progetto per l’illuminazione della porta.

«La proprietà ha necessità di fare alcuni lavori di ammodernamento nel locale», spiega la presidente della commissione urbanistica, Ida Bortoluzzi. «Il progetto è stato esaminato più volte dalla commissione, e giovedì prossimo lo analizzeremo per l’ultima volta». Il passaggio successivo sarà il consiglio comunale, il 28 aprile.

Il lavoro principale che la proprietà deve fare riguarda i servizi igienici, che al momento si trovano al piano superiore del bar e sono accessibili attraverso una scala. «Li realizzeremo al piano terra», spiega Giacomo Giacobbi. «Con l’occasione faremo qualche piccolo intervento per rinnovare il locale».

Niente di impattante, ma i bagni costituiscono volumetria nella parte retrostante del locale, da qui la necessità di variare il Prg. E di cogliere l’opportunità per valorizzare anche la storica porta della città, che per metà è comunale (la facciata nord, quella che dà su piazza Vittorio Emanuele II) e per metà è privata, della famiglia Giacobbi (porta sud, che si affaccia su via Rialto). «Quella porta è uno dei monumenti più belli della nostra città, crediamo debba essere valorizzata come merita», continua Giacomo Giacobbi. «La parte sud è stata restaurata, ma con una illuminazione adeguata pensiamo che si potrebbero cogliere tutti i fregi, gli stemmi che abbelliscono la porta, sulle facciate e all’interno». Anche il portone ligneo sul lato sud acquisterebbe tutt’altro aspetto con i faretti a led a illuminarlo.

«Porta Dojona potrebbe diventare un salotto», conclude Giacobbi. «Lì c’è la storia della nostra città, da quella porta si accede alla parte storica di Belluno. Anche in ottica turistica pensiamo che debba essere valorizzata».

L’architetto Burigo ha predisposto un progetto di illuminazione per le facciate e per la volta interna. Saranno usate lampade e faretti a led, che proietteranno fasci di luce diffusa su tutti gli elementi di rilievo. «All’interno della volta ci sono stemmi molto antichi», racconta la Burigo, ma sono di valore anche gli accessi ai camerini del teatro, protetti da cancelli in ferro. Il progetto è stato sottoposto alla Soprintendenza, che l’ha autorizzato. La Giacobbi srl lo donerà al Comune, affinché venga realizzato. Servirà anche un’accurata pulizia per il decoro del monumento.

«Penso che se ci viene regalato un progetto per valorizzare un nostro monumento dovremmo esserne felici», commenta Ida Bortoluzzi. Favorevole ad approvare la modifica al Prg anche Franco Roccon: «Quando un privato investe in città è sicuramente un bene», commenta. —


 

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