Porta in salvo una donna che sta annegando nel lago

Auronzo. Massimo Festini di Casamazzagno stava guidando il treno panoramico quando ha visto una signora in difficoltà e senza pensarci un attimo si è buttato
Di Paola Dall’anese

AURONZO. Richiamato dalla urla dei villeggianti, si butta nel lago e salva una donna che stava per annegare.

Protagonista di questa vicenda a lieto fine, è Massimo Festini Purlan di Casamazzagno (Comelico Superiore) che lunedì, senza pensarci un attimo, si è gettato nelle acque fredde del lago di Auronzo e ha tratto in salvo una donna in difficoltà.

Festini, 43 anni, camionista da qualche tempo però disoccupato, per i due mesi estivi di luglio e agosto è stato assunto dalla ditta di Angelo Perin che gestisce i treni panoramici che fanno il giro dell’area lacustre per i turisti.

Lunedì pomeriggio, intorno alle 15, Festini stava facendo il solito giro intorno al lago quando, all’altezza dei bagni pubblici di Auronzo, ha visto alcuni villeggianti che agitavano le mani in aria come per chiedere aiuto.

«Ero arrivato col treno all’altezza dei bagni pubblici, quando ho sentito e visto alcune persone che indicavano una donna nel lago con la testa dentro l’acqua e chiedevano aiuto perché qualcuno la tirasse fuori», racconta Massimo Festini che, da buon montanaro, è schivo e non parla volentieri di quello che ha fatto. Tanto che aggiunge: «Chiunque avrebbe fatto quello che ho fatto io», si giustifica. Ma, tutti sappiamo che non è proprio così. Ci vuole coraggio, ma anche spirito di abnegazione e una buona dose di altruismo per decidere di gettarsi in un lago per aiutare qualcuno che sta annegando. «La gente gridava “signora torni indietro, cosa fa?”e allora mi sono fermato e ho atteso qualche secondo per vedere se la donna che era in piedi vestita nel lago, a 5 metri dalla riva rialzasse la testa che stava tenendo dentro l’acqua. Visto che non lo faceva, sono sceso dal treno, e sono entrato nel lago. Sono entrato fino alla vita, mi sono avvicinato alla donna, le ho tirato su la testa e prendendola sotto braccio l’ho portata a riva. Ho cercato di farla parlare, ma si vedeva che era in stato confusionale. Poi l’ho lasciata alle cure dei villeggianti che avranno chiamato i soccorsi. Sono risalito nel trenino e sono ripartito per completare il giro e il mio turno di lavoro».

Festini è risalito, quindi, sul treno con addosso ancora i vestiti fradici: non ha pensato neanche per un momento di fermarsi per cambiarsi e asciugarsi. Il suo unico pensiero è stato quello di aiutare una persona in difficoltà e poi di riprendere subito il suo lavoro e completare il giro coi turisti. «Adesso, a fine agosto si concluderà il mio contratto a termine ad Auronzo», dice. E poi rimarrà ancora senza un lavoro.

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