Porta Vescovo-Fedaia, Thoeni dice sì

Il campionissimo a sciare in Marmolada con il sindaco di Livinallongo è entusiasta: «Sarebbe il più bello skitour del mondo»
ROCCA PIETORE. «Meraviglioso. Sarebbe il più bello skitour del mondo». Così Gustav Thoeni, il campionissimo dello sci, dopo essere salito a Punta Rocca, sulla Marmolada, e ad aver fatto la discesa mozzafiato. E dopo essersi fiondato su Porta Vescovo da dove – sempre accompagnato da Leandro Grones, sindaco di Livinallongo – ha potuto rendersi conto della straordinarietà del possibile collegamento con passo Fedaia e da qui verso la Regina delle Dolomiti.


Thoeni, sa che questo collegamento è discusso?


«Sì, ma penso che sarebbe molto bello. Diventerebbe un itinerario straordinario, immagino che sarebbe unico al momento. Se ci sono altri problemi, non li conosco, quindi non posso pronunciarmi. Ma con un “giro” del genere, ne guadagnerebbero tutte le Dolomiti».


Quindi anche la Val Pettorina, che teme di essere tagliata fuori?
«Le ricadute di un tour tanto attrattivo sarebbero per tutte le valli. Certo, l’eventuale progetto andrebbe condiviso».


Gli ambientalisti sostengono che da ormi qualche anno lo sci è in crisi, a causa soprattutto della carenza di precipitazioni.
«Lo crisi non è in crisi. Oggi ho visto tantissimi sciatori. Certo, deve nevicare. Ma a queste altitudini le precipitazioni non mancano».


Che cosa l’ha emozionata di più della discesa in Marmolada?


«La lunghezza ed il dislivello. È migliorata rispetto a quando ci venivo per l’allenamento».


Lei si preparava sulla Marmolada?
«Io e Tomba. Ed altri ancora. Qui c’era lo sci estivo e noi venivamo, appunto, d’estate. Oggi la pista è più tecnica. Il panorama è unico; peccato che oggi ci fosse la nebbia».


Ma lei ritiene che il sogno di Grones si possa davvero realizzare?
«Il collegamento? Io sono qui ad Arabba per una linea di abbigliamento. Di questo dovrei occuparmi, ma oggettivamente penso che l’idea sia suggestiva. Si tratta di perfezionarla, condividendola».


Grones, che scia quasi come Thoeni, mette subito le mani avanti. «Il collegamento non è un mio sogno. Ma lo è di queste comunità. È ovvio che il progetto va studiato, perfezionato e condiviso. Ma non può essere rigettato per principio. Ma quale assalto alla Regina, ma quale pilone da 65 metri sul ghiacciaio della Marmolada? Il Piano trentino dello sviluppo di quest’area, perché volere o volare il ghiacciaio è in Trentino, mantiene inalterato il numero di impianti e ne varia solamente la posizione. La smettano gli amici della Val Pettorina e di Alleghe di dire fesserie».


Grones fa riferimento alle dichiarazioni di Sergio Pra, coordinatore di Dolomiti Stars che per domani, alle 15, ha radunato gli operatori turistici a Rocca Pietore, per intraprendere le più opportune iniziative di contrasto del collegamento da Porta Vescovo alla Marmolada. Grones ricorda che un incendio ha distrutto 6 anni fa la stazione di valle della seggiovia del Passo Fedaia «e la stazione abbrustolita come anche i piloni sono ancora lì come se i piedi del ghiacciaio fossero un set cinematografico di un film dell’orrore».


Lo skilift del ghiacciaio non c’è più e la cabinovia che doveva sostituirlo (che dispone pure di un finanziamento di 3 milioni) per ora non si fa per problemi burocratici.


Per rimettere in moto la seggiovia del Padon – ricorda ancora Grones – distrutta dalla valanga, si sono fatti i salti mortali in termini finanziari, ma i due skilift di Malga Ciapela sono stati fermati dalle norme valanghive. «E dopo aver perso 2 milioni di contributi Ue per sostituirli con una seggiovia automatica, e il Comune di Rocca si vede costretto a mettere 4, 5 milioni del Fondo comuni di confine».


I maestri della storica Scuola sci Marmolada sono costretti a portare i principianti ad Alleghe o migrare verso Arabba o la Val Badia. «Chi difende questo, chi vuole insistere per mantenere lo status quo con qualche ritocco, chi vuole bloccare lo sviluppo e i collegamenti sostenibili, non fa gli interessi né del turismo né degli operatori turistici della Val Pettorina, ne decreterà la morte», punta il dito Grones. «Spero vivamente che la Val Pettorina e Malga Ciapela guardino verso Arabba, che come impianti è fortissima; che vede arrivi e presenze in lieve aumento ed è quindi in crescita. Correre dietro allo Ski Civetta è una fregatura madornale. In cinque anni noi abbiamo inaugurato due cabinovie, tre esaposto ad agganciamento automatico, nuove piste e snow-park. Sono certo che assieme ad Arabba la Val Pettorina riuscirà a creare quella attrattività sciistica che merita con un sistema integrato paese-sci. Oltre alla Marmolada, ha piste fantastiche per principianti e famiglie e con la realizzazione di uno skitour della Marmolada, che sarebbe unico al mondo, tornerebbe al top delle località sciisitiche. Non si può più stare fermi».


Francesco Dal Mas


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