Portalettere in ferie, posta non consegnata in Cadore
Grave disagio per gli utenti anche commerciali
CADORE.
In alcuni paesi del Cadore la scorsa settimana non è stata distribuita la corrispondenza. Non solo ai privati, ma nemmeno alle attività produttive. All'inizio pochi si erano accorti che la posta non era stata recapitata. Poi, i primi effetti si sono fatti sentire.
Tra i paesi rimasti senza servizio, quello di Nebbiù, dove ci sono attività industriali ed artigianali, nonchè degli uffici di corrispondenza che si servono della posta per inviare e ricevere i loro messaggi cartacei. Tra queste la Galvalux, la Coletti Srl, il nuovo Brico Center, la Piloni, il ristorante Lo Scoiattolo e il nuovo Bar della Cooperativa. «Ci siamo accorti della mancata distribuzione della corrispondenza», racconta Luigi Chiamulera, imprenditore che organizza incontri e analisi di mercato, «solo mercoledì perché avevamo in programma un incontro il giorno dopo e gli inviti che dovano essere consegnati entro martedì, non si erano ancora visti. Così per sicurezza abbiamo dovuto rinviare l'incontro. E' la prima volta che succede un fatto così grave. Infatti solo nel pomeriggio di venerdì, dopo che alcune persone hanno reclamato alla direzione delle poste di Pieve, la corrispondenza è stata consegnata, ma ormai era troppo tardi e nonostante ciò sabato il postino non si è fatto vedere».
Un ragionamento simile lo fanno anche altri operatori economici: «Ogni giorno riceviamo corrispondenza, bollette, fatture. Se questa settimana non torna la normalità, saremo costretti a rivolgerci ai carabinieri per denunciare l'interruzione di un pubblico servizio».
«Il problema», ha spiegato la direttrice dell'ufficio postale di Pieve, dove è ormai concentrata la distribuzione della corrispondenza per i paesi cadorini, «riguarda tutto il territorio». Ciò, però non giustifica l'interruzione del servizio, proprio verso i paesi periferici che sono quelli che ne avrebbero più bisogno. «Il motivo della mancata consegna», aggiunge, «deriva dal fatto che un gruppo di postini è stato messo in ferie e non sono stati sostituiti. La corrispondenza da consegnare è stata suddivisa tra gli operatori rimasti che non sono riusciti a smaltire il sovraccarico. Mancando il personale, il servizio ne ha risentito, e interi paesi sono rimasti senza servizio. Vane sono state le mie segnalazioni e le mie richieste alla direzione di Treviso, da cui dipendiamo da quando è stata soppressa quella di Belluno. Non so cosa succederà in futuro». (v.d.)
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