Porte aperte agli scavi archeologici in quota
Busa delle Vette, illustrati i risultati della campagna di ricerche nel sito abitato da antichi pastori
SOVRAMONTE. Buona affluenza ieri alla Busa delle Vette per la giornata di “porte aperte” agli scavi archeologici in corso a mezz’ora di cammino dal rifugio Dal Piaz in un sito tardo antico dedicato alla pastorizia.
In questi giorni è infatti in corso una terza campagna di scavo, realizzata con il finanziamento del Parco, il coordinamento scientifico dell’Università di Trento, il supporto della Sovrintendenza archeologica e l’assistenza dei carabinieri forestali. Gli scavi rientrano nel progetto UPLand per approfondire le conoscenze sulla storia antica delle attività pastorali sulle Dolomiti Bellunesi.
Gli scavi sono condotti all’interno di un antico recinto pastorale: un muro a secco di forma circolare, un tempo utilizzato per radunare il bestiame.
Per divulgare i risultati ottenuti e per mostrare a tutti come lavorano gli archeologi, ieri così è stata la organizzata la “giornata aperta” con Fabio Cavulli dell’università di Trento e Francesco Carrer dell’università di York chiamati ad illustrare le ricerche. Agli escursionisti che hanno raggiunto la Busa delle Vette è stata mostrata la struttura emersa da questi scavi e sono stati illustrati alcuni reperti, come uno spillone in osso e dei chiodi di ferro.
La struttura risalente al quarto-quinto secolo che viene scavata è probabilmente una abitazione, mentre i recinti pastorali sarebbero medievali.
Lo scavo andrà avanti fino all’8 settembre, poi ci sarà tutto il lavoro all’università di Trento per analizzare i reperti, con i campioni botanici che saranno inviati a Bergamo e quelli faunistici a Bolzano.
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