Post Vaia, Forcella Lavardet ritrova il suo splendore

Proseguono i lavori in Val Frison, lungo la strada che collega Veneto e Friuli A breve sarà percorribile il primo tratto, fino alla Chiesetta della Merendera

Stefano Vietina / VIGO

I lavori non si fermano, nemmeno in tempi di Coronavirus, in Val Frison. La SS 465 per la Forcella Lavardet è stata distrutta dalla tempesta Vaia di fine ottobre 2018, l’ennesimo sfregio per la via di collegamento fra Veneto e Friuli, tanto suggestiva quanto bersagliata dalle avversità. Ma a breve sarà nuovamente percorribile, almeno il primo tratto, fino alla Chiesetta della Merendera ed al rifugio Volontari Alpini.

Solo due anni fa, nell’estate del 2018, proprio quella strada è stata teatro della “Marcia alpina” , una gara di corsa non competitiva, che aveva visto alla partenza anche Maurilio De Zolt. Un’iniziativa voluta dagli Alpini e dalla Regola di Campolongo, rilanciata proprio con l’auspicio che si potesse ripristinare tutto il percorso stradale fino in Carnia.

La strada, infatti, era interrotta da tempo immemore, “dal km 2, 5 alla Forcella Lavardet”, come recita un cartello stradale. Due anni fa, almeno, si arrivava, dopo ben 14 tornanti, alla chiesetta della Merendera e poco dopo al Rifugio Volontari Alpini, di proprietà della Regola, a quota 1.280. Impraticabile da anni, invece, il percorso ulteriore, verso Casera Razzo, da un lato, e Sauris in Friuli Venezia Giulia dall’altro.

La tempesta Vaia, purtroppo, ha bruscamente riportato indietro l’orologio, distruggendo anche quel primo tratto di strada, che però era urgente ripristinare, soprattutto per avere accesso alla zona dove si trovano le vasche dell’acquedotto che serve Campolongo, in località Agabona (Acquabona), sia per consentire alla Regola di Campolongo di recuperare il legname schiantano dalla tempesta Vaia, ed infine anche per ripristinare la via di accesso verso il passo Digola.

Quindi Regione e Veneto Strade hanno dato il via ai lavori il 21 ottobre 2019, a un anno esatto da Vaia. Responsabile unico del procedimento, come si legge nel cartello del cantiere, Silvano Invernizzi; progettista e direttore dei lavori l’ingegner Michele Artusato di Veneto Strade; coordinatore della sicurezza per l’esecuzione il geometra Renzo Doriguzzi, direttore operativo il perito Luca Pierobon; ispettore di cantiere il perito Andrea De Martin.

I lavori riguardano il ripristino profondo del corpo stradale per cedimento in tratti saltuari. Un progetto approvato con “decreto del Soggetto attuatore settore viabilità n. 605 del 4/9/2019”. Importo complessivo del progetto: euro 1.100.000, importo dei lavori euro 606.496,31. L’impresa esecutrice è la “Franco Lavina costruzioni” di Tambre, direttore del cantiere la signora Serena Lavina. “Si specifica inoltre che si tratta dei primi interventi urgenti di protezione civile in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che hanno interessato il territorio della Regione Veneto dal 27 ottobre al 5 novembre 2018 (Delibera del Consiglio dei Ministri dell’8 novembre 2018 e Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 558 del 15 novembre 2018)”.

La forza dell’uragano aveva fatto letteralmente sparire la strada che correva sui due lati del torrente Frison. «Siamo intervenuti per ripristinare anzitutto la pista – spiega Paolo De Cian, titolare con il fratello Manlio della Edilcostruzioni di Sedico, che sta portando avanti i lavori in subappalto con la Lavina costruzioni – e non è stato un lavoro semplice perché abbiamo dovuto ricostruire tutto il tracciato sotto il costone della montagna, provvedendo a fare dei terrazzamenti anche per evitare future frane. Abbiamo inoltre realizzato un nuovo tornante per bypassare il ponte che era crollato e realizzare un percorso alternativo per raggiungere la località Acquabona».

È lì che sta nascendo la nuova centrale idroelettrica che il Bim Belluno Infrastrutture Spa sta realizzando per conto del Comune di Santo Stefano di Cadore. A costruire l’edificio è sempre la Edilcostruzioni in associazione temporanea di impresa con le aziende Tamanini di Stefania Tamanini e Find Solution di Claudio Fant. La Edilcostruzioni è intervenuta anche a ripristinare la condotta che porta l’acqua a Campolongo, con una soluzione provvisoria a cui a breve seguirà la nuova tubazione definitiva; ed a consolidare uno dei 14 tornanti che conducono alla Merendera, perché il contrafforte era stato scavato dalla pioggia torrenziale e il manto stradale rischiava di cedere.

«Il tempo ci ha dato una mano – conclude Paolo De Cian – e consentito di lavorare con continuità. Per l’estate speriamo di aver completato i lavori». —

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