Poste chiuse o “ridotte” quattro Comuni al Tar

Colle Santa Lucia ha già approvato l’affidamento dell’incarico a un avvocato Frena: «Avevo cercato la mediazione ma l’azienda non ha voluto ascoltarmi»

COLLE SANTA LUCIA. Hanno cercato la via della trattativa, hanno proposto un accordo, sono arrivati alla diffida per evitare lo scontro legale. Ma, visto che nulla è servito, i Comuni di Colle Santa Lucia, Gosaldo, Zoldo Alto e Comelico Superiore si sono rivolti all'avvocato Enrico Gaz per presentare ricorso al Tar del Lazio contro il piano di chiusure e riduzione di orario degli uffici postali nei loro territori.

Dei quattro, che si muovono uniti, quello con la situazione peggiore è Comelico superiore. Dal 7 settembre l'ufficio postale di via IV novembre è chiuso. Non che agli altri Comuni vada meglio, del resto.

A Colle Santa Lucia l'ufficio di via Villagrande è aperto solo due mattine la settimana, mercoledì e venerdì, dalle 8.20 alle 13.45. A Gosaldo e a Zoldo Alto le aperture salgono a tre mattine alla settimana. Troppo poco, per riuscire a fornire un servizio alla popolazione.

«Noi avevamo già avuto una riduzione dell'orario di apertura nel 2010», spiega il sindaco di Colle, Paolo Frena. «Da sei giorni eravamo passati a quattro. Adesso arriviamo a due giorni alla settimana. E per fare la maggior parte delle operazioni, tutte quelle diverse dai pagamenti, bisogna andare ad Alleghe».

Che dista una dozzina di chilometri dal centro di Colle. Chi non ha la macchina (magari gli anziani) deve usare i mezzi pubblici, e non è che siano così frequenti. «A luglio avevo cercato di proporre una mediazione», continua Frena. «La proposta era di tenere aperto l'ufficio postale tre giorni a Colle e tre a Selva, così la Val Fiorentina avrebbe avuto copertura per i sei giorni. Ma non è stata accettata dalle Poste. Che, per giunta, non hanno mai coinvolto i sindaci nella discussione. Hanno deciso e basta, sono andati avanti senza confrontarsi con nessuno».

I sindaci non ci stanno ad accettare una riorganizzazione che guarda solo ai numeri, senza considerare il contesto geografico e sociale nel quale quei tagli vanno a insistere, e hanno deciso di fare ricorso al Tar del Lazio affidandosi ad un esperto come Enrico Gaz. La delibera con la quale Colle dà mandato al legale è di lunedì. La richiesta dei sindaci è di ripristinare per lo meno la situazione esistente prima del 7 settembre, giorno in cui è entrato in vigore il piano di razionalizzazione. «È anche una questione politica, a questo punto», conclude Frena. «Non dobbiamo continuare ad accettare provvedimenti che riguardano i nostri territori e la nostra gente senza essere coinvolti. I sindaci sono stati completamente tagliati fuori, non c'è stata la minima possibilità di trattare con Poste».

Non l'ha avuta nemmeno Belluno, che stava valutando l'idea del ricorso, da fare però con l'avvocato civico. Per ora partono in quattro, con la consapevolezza che «oggi tocca a noi, ma domani questo problema riguarderà altri Comuni», chiude Frena. «Perché se l'approccio è di guardare solo ai numeri, questi sono i risultati».

Alessia Forzin

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