Poste, da ottobre postini a giorni alterni

Parte il piano di razionalizzazione: entro l’anno interesserà Feltrino, Agordino e Cadore poi dal 2016 il resto della provincia
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Dopo la chiusura degli sportelli e la loro riduzione di orario al via da settembre, è di questi giorni la notizia che entro l’anno la razionalizzazione messa in atto da Poste italiane spa interesserà anche i portalettere. Infatti, prima nel Feltrino, Agordino e Cadore e poi dal 2016 in tutto il resto del Bellunese, i postini recapiteranno le lettere a giorni alterni.

Una notizia che lascia perplessi e preoccupati i sindacati, da una parte per come il servizio, in una provincia montana già difficile e disagiata come quella bellunese, verrà tagliato, alla faccia della specificità della montagna, e dall’altra per i posti di lavoro che a questo punto è logico pensare saranno ridotti.

Secondo quanto si sa questa prima fase interessa circa un centinaio di zone di recapito a cui corrispondono altrettanti portalettere. Da ottobre, quindi, per effetto della nuova organizzazione si avrà un taglio effettivo del 40% della attuale forza lavoro. Una mannaia sia per i lavoratori che per i cittadini.

E mentre i comuni di Zoldo Alto, Colle Santa Lucia, Gosaldo e Comelico Superiore, che da settembre si vedranno ridotto l’orario di apertura dei locali uffici postali hanno chiesto un incontro in prefettura che dovrebbe tenersi i primi giorni della settimana prossima, Ludovico Bellini, segretario della Cgil, invita tutti i politici a fare fronte comune per contrastare un impoverimento del territorio che desta preoccupazione ogni giorno di più.

«Da ottobre l'azienda avvierà una riorganizzazione del servizio di recapito che interesserà le zone del Feltrino, Agordino e Cadore, per cui la posta arriverà nelle case a giorni alterni, in quanto ogni postino avrà in carico due aree e quindi un giorno ne coprirà una e il giorno seguente l’altra. Poi questa situazione sarà estesa dai primi mesi del 2016 a tutto il resto della provincia», spiega Bellini che lancia così l’allarme. «Qui viene a mancare un servizio universale. Cosa ne sarà del recapito di raccomandate o anche di chi è abbonato ai quotidiani? A questo punto credo che non si possa perdere altro tempo: tutta la politica locale, regionale, nazionale deve mobilitarsi per contrastare l’eliminazione di questo servizio, che si va ad aggiungere alla già sofferta razionalizzazione degli uffici. Ma qualcuno mi sa dire dove andremo a finire se si procede di questo passo? Cosa resterà di questo territorio?».

Bellini invita «il governatore Zaia e il neo assessore bellunese Bottacin a informarsi di quello che accadrà e di cosa comporterà questo per la montagna, facendo valere la nostra specificità. «Sotto il profilo sindacale, noi ci batteremo affinchè non venga perso neanche un posto di lavoro. Se infatti, dei 200 portalettere attuali per altrettante zone ne resteranno 100, quelli che avanzano che fine faranno?».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi