Poste, insorgono i sindaci per la riduzione di orario
BELLUNO. Il salvataggio degli uffici postali di Meano di Santa Giustina e di Bolzano Bellunese, se da un lato è salutato con soddisfazione dai rispettivi utenti nonchè sindaci e comitati, dall’altro fa salire l’indignazione tra quegli amministratori che hanno visto invece confermate o la chiusura dell’ufficio del comune o la riduzione di orario.
È il caso di Zoldo Alto, Colle Santa Lucia, Gosaldo e Comelico Superiore. Ad aver la peggio è quest’ultimo territorio a cui è stato confermato nei giorni scorsi lo stop definitivo, come da piano presentato nel febbraio scorso, dell’ufficio di Candide, mentre per gli altri sindaci è arrivata la conferma della razionalizzazione delle aperture. Il tutto a partire dal 7 settembre prossimo. «Con Candide chiusa, l’orario dimezzato a Dosoledo, e per questi mesi estivi una riduzione di attività anche per Padola, ci stanno togliendo i servizi. E siccome non siamo stupidi, questo è il primo passo per chiudere anche un’altra sede», commenta arrabbiato il primo cittadino, Marco Staunovo Polacco.
A Zoldo Alto, Gosaldo lo sportello ridurrà la propria attività a tre giorni a settimana al posto dei sei attuali, mentre a Colle s. Lucia passeranno da tre a due aperture. Ma i sindaci non ci stanno e si stanno attivando per far sentire tutta la loro disapprovazione rispetto a questo piano e soprattutto rispetto al fatto che «ci avevano promesso che avrebbero avuto un confronto con noi sindaci, invece nessuno ci ha chiamati e ancora una volta hanno deciso senza di noi», sbotta Robeto Molin Pradel di Zoldo Alto. «Questa decisione va a colpire le fasce più deboli della popolazione cioè anziani e chi ha bisogno di servizi di prossimità. Credevo che Poste volesse contattarci, come avevano fatto capire quando ad aprile, in corrispondenza della campagna elettorale regionale, avevano sospeso l’applicazione del piano dei tagli, e invece nei giorni scorsi mi hanno chiamato dalla direzione dicendo che da settembre tutto si compirà come da programma».
Protesta anche il primo cittadino di Gosaldo, Giocondo Dalle Feste: «Se quanto è accaduto al tavolo regionale in cui si è saputo che hanno tenuto i due sportelli di Meano e Bolzano bellunese può essere positivo per questi due comuni, non mi soddisfa di certo quello che capiterà nei centri più piccoli e periferici, laddove servirebbe invece mantenere il servizio che svolge anche un ruolo sociale. Da settembre lo sportello di Gosaldo», prosegue Dalle Feste, «sarà aperto tre giorni a settimana, negli stessi giorni di quello di Rivamonte e di Sagron Mis: peccato che questi non siano raggiungibili con i mezzi pubblici». Per il primo cittadino, «siamo alle solite: ci chiudono i servizi, e così la gente rotola giù verso la pianura lasciando disabitata la montagna. E cosa succederà quando verranno i turisti? Siamo dei “polentoni”, che non protestano mentre cala la scure». E così gli amministratori stanno pensando a cosa fare per far sentire il disappunto.
Intanto dal comitato di Bolzano Bellunese arriva la soddisfazione per il mantenimento dello sportello «che è anche un po’ merito della protesta messa in piedi dal comitato», precisa Roberto De Moliner, «anche se qualcuno diceva ilcontrario. Ma adesso ci aspettiamo dai sindaci che trasformino questi uffici in centri di poliservizi come promesso aiutando le aree disagiate».
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