Poste, recapiti in ritardo di giorni

Il personale è in ferie e così le lettere arrivano a domicilio una settimana dopo
- Un portalettere in azione
- Un portalettere in azione

BELLUNO. Crescono i ritardi nel recapito della corrispondenza da parte di Poste Italiane spa. Tanto che in alcune realtà il portalettere lo vedono soltanto una volta a settimana.

L’allarme viene lanciato dal sindacato di categoria. «Dopo alcuni mesi dalla riduzione delle aree di recapito in provincia, passate da 179 a 155 i disagi crescono», precisa Loredana Vian della Slc Cgil. «Il problema è che il personale non ce la fa a consegnare la posta se non facendo delle ore in più rispetto all’orario normale. A questo si aggiunge il fatto che l’azienda ha deciso di far smaltire anche le ferie entro l’anno, per cui questo crea una carenza di lavoratori che incide nella consegna delle lettere. Come sindacato continuo a ricevere segnalazioni di difficoltà dagli uffici per l’aumento delle giacenze».

«Poste italiane ha deciso di mandare in ferie i portalettere e di lasciare ferma la posta», dice Francesco Riva, della Slp Cisl, «una scelta aziendale che porta come conseguenza la proroga della consegna della corrispondenza, per cui in alcune zone come Limana e le periferie limitrofe capita di vedere il portalettere una volta a settimana. Se si continua a lasciare le persone in ferie, alla fine quelli che restano consegnano quello che possono. Ma non è solo una questione di ferie, ci sono le malattie gli infortuni che non vengono sostituiti. E così il servizio va a rilento e la posta da consegnare si accumula sempre di più».

Resta aperta anche la questione relativa al recapito a giorni alterni di cui l’azienda aveva parlato lo scorso anno esprimendo l’intenzione di renderlo operativo già dal 2014. Su questo, come riferiscono i sindacati, ancora non si sa nulla, non ci sono incontri previsti a breve termine. Ma l’impressione condivisa dalle parti sociali è che presto Poste italiane tornerà alla carica con l’intenzione di chiudere gli uffici periferici. «Ci aspetta la battaglia contro la chiusura degli uffici più periferici», precisa Riva che aggiunge come «tutti gli uffici con un solo operatore sono a rischio di parziale o totale chiusura a seconda se sia l’unico sportello in quel comune ».

Insomma, la situazione per le poste è ancora tutta in divenire e pare che all’orizzonte questo 2014 non lasci trapelare nulla di buono. I problemi restano un po’ quelli di sempre ma con la crisi potrebbero acuirsi tanto da giungere a una ridefinizione della sportelleria e del servizio sul territorio.

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