Pra: «Il vento portava l’acqua in su» Tutto il lungolago è stato sommerso
ALLEGHE. «Ero qui allo Sporthotel Europa dove l’acqua del lago stava entrando nel piano terra, nei magazzini e nella spa. Mi avvertono che a Caprile sopra l’hotel Posta c’è uno smottamento. Sono corso a Caprile e non sono più potuto tornare indietro perchè erano caduti alberi dappertutto». Sono i ricordi di Sergio Pra, titolare dei due alberghi di Alleghe e Caprile e presidente di Alleghe Funivie.
Se l’hotel Posta di Caprile patì dei gravi danni nell’alluvione del 1966 (una tacca sul muro esterno mostra dove arrivò l’acqua), l’anno scorso è toccato allo Sporthotel Europa, che si trova sul lungolago di Alleghe dove l’acqua del lago è salita di due metri entrando nel piano terra e causando danni per centinaia di migliaia di euro. Ad un anno di distanza le ferite dell’alluvione all’albergo sono state quasi completamente sanate. Già l’anno scorso c’è stata una regolare stagione invernale ed in seguito una ottima stagione estiva.
«Noi siamo montanari, è nel nostro carattere rimboccarci le maniche di fronte alle disgrazie e cercare di fare in modo che le cose funzionino anche meglio di prima» commenta Pra.
Di quella notte tra il 29 e il 30 ottobre, Pra ricorda anche molti racconti fatti in seguito, che spiegano l’allagamento del lungolago: «Da Masarè vedevano il vento che portava l’acqua in su, verso la sorgente. L’acqua era trattenuta dal vento come accade a volte nelle maree in laguna. Qui l’acqua si è alzata di due metri, in passato non avevo mai visto una cosa simile». C’è una targa apposta al piano terra tra i portoni dei magazzini vicino alle scale che portano alla hall, dove è segnata l’altezza dell’acqua.
Per il lago di Alleghe sono stati adesso stanziati otto milioni di euro per svuotarlo dalla ghiaia e sistemare le sponde. Sono cominciati i lavori per il cantiere, ci vorranno due anni per tutta l’opera: «Nel lago finiscono le ghiaia del Cordevole, del Pettorina e del Fiorentina. Va svuotato e forse quei soldi non bastano. Infatti uno dei grossi problemi che abbiamo è dato dalle paratoie verso valle che non riescono a far uscire tutta l’acqua che arriva in caso di alluvione. E quindi l’acqua allaga, come è accaduto un anno fa, tutte le case che si trovano sul lungolago, e anche il nostro albergo».
Allo studio c’è la proposta di costruire un canale di svaso che porti via l’acqua dal lago: «Questo risolverebbe il problema».
Il lago va svuotato dalla ghiaia, perchè se non lo si fa «muore. Questo è uno dei pochi laghi naturali delle Dolomiti, non è artificiale, è stato creato da una frana. Ed è un lago delicato».
Nell’hotel Posta di Caprile sono esposte le foto dell’alluvione del 1966 e dei danni provocati all’albergo in quella circostanza. Allo Sporthotel Europa ci sono ora le foto del 2018. «I nostri ospiti le guardano e restano impressionati. A tutti quelli che sono arrivati dobbiamo spiegare quello che è accaduto e perchè gli alberi sono ancora a terra e non sono stati portati via. Gli spieghiamo il problema della costruzione dei paravalanghe prima di togliere gli alberi, del pericolo di caduta dei massi sulle strade e di tutte le problematiche che stiamo affrontando. Poco alla volta, ma andiamo avanti. Siamo montanari». —
Ma.co.
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