Prade autocritico: «E’ vero, sono un decisionista»
Il primo cittadino invita anche i consiglieri a recitare il mea culpa. E un gruppo di cittadini chiede alla maggioranza di non mollare
BELLUNO
. «Alla crisi interna alla maggioranza ci sto lavorando, anche se riconosco che questa continua instabilità in parte dipende anche da me. Ammetto che sono un sindaco troppo decisionista, che poco condivido con i miei collaboratori, con il mio gruppo». Antonio Prade dopo settimane di braccio di ferro con quella parte di maggioranza che minaccia di farlo cadere, recita il “mea culpa” e invita tutti «a farsi un esame di coscienza e a riconoscere i propri limiti. Così sicuramente eviteremo tutte le difficoltà che si presentano costantemente a palazzo».
«Della poltrona non m’interessa, ma non so cosa capiterà alla città se dovessi andare a casa. Ci sono delle cose che non possono essere interrotte: se le portiamo a un buon livello, potranno dare un’aria diversa alla città».
Prade si riferisce al problema della sicurezza, della viabilità, «alla partita aperta del Nevegal e al ruolo che la città di Belluno ha a livello nazionale, dove per la prima volta sanno che esistiamo. Fermare questo processo procurerebbe un grave danno alla città». Ma a dare nuova forza al sindaco è una lettera inviata da alcuni cittadini in cui si chiede alla giunta di andare avanti. I firmatari (Nerea Sartori Bortoluzzi, Roberto Chemello, Andrea Dal Pont, Gustavo Fontana, Luca Pierobon, Fabio Da Pian, Ugo Galli, Klaus Schillkowski, Marco Bortoluzzi, Marco Oliviero, Claudio Fant, Mario Fontana, Angela Moretti, Luca Docci, Barbara Burigo, Francesco Galli e altri) esprimono «sostegno all’amministrazione e vicinanza e solidarietà al sindaco Prade e alla sua giunta, invitandolo a non far venire meno quel coraggio ed entusiasmo che lo hanno portato ad accettare un incarico così importante. Sostegno anche ai suoi consiglieri augurandoci che vengano superati i problemi che ne hanno intaccato la coesione e l’unità: il buon governo non può prescindere dalla comunione d’intenti e dalla coerenza di chi è chiamato a garantirlo».
«Noi elettori», scrivono, «che abbiamo dato fiducia a questa maggioranza ora ci aspettiamo che porti positivamente a termine il mandato ricevuto, non senza difficoltà, ma con la costanza e la tenacia propri di chi è chiamato a un compito così gravoso e importante. Il senso di responsabilità di chi gestisce la cosa pubblica, e la ferma volontà di mantenere quanto promesso in campagna elettorale, devono essere confermati soprattutto nei momenti di dissenso interni. In periodi in cui anche una profonda incertezza sociale indebolisce le nostre sicurezze, non è accettabile che la crescita e il miglioramento della città vengano impediti da atteggiamenti contrari al mandato ricevuto dagli elettori. Auspichiamo quindi che i necessari momenti di confronto vengano risolti nelle sedi opportune e senza sfociare in atti eclatanti che si rivelerebbero penalizzanti per il Comune. Quali sostenitori di questa maggioranza e del suo sindaco ci aspettiamo che l’amministrazione prosegua l’incarico e che da parte di tutti vi sia una seria presa di coscienza sulle conseguenze negative che un atteggiamento individualista potrebbe avere».
«Attendiamo», concludono, «un forte segnale di responsabilità, serietà ed affidabilità finalizzati al conseguimento del bene comune».
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