Prade in Terapia intensiva ma da ieri respira da solo

BELLUNO
Antonio Prade è ricoverato nel reparto di Terapia intensiva del San Martino con il Covid-19. Il conosciutissimo avvocato bellunese è all’ospedale da più di una settimana e, per alcuni giorni, i medici sono stati costretti a intubarlo. Solo ieri mattina l’ex sindaco di Belluno ha ricominciato a respirare da solo ed è stato possibile togliergli il tubo. La situazione è migliorata, anche se la prudenza è massima sia da parte dei sanitari che della sua famiglia, che sta vivendo momenti di grande preoccupazione.
Dopo il ricovero, sembrava che il paziente reagisse nel migliore dei modi alle prime terapie, ma con il Covid non si può mai stare tranquilli e può non esserci nulla di definitivo, se non dopo alcuni giorni. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, prima che si stabilizzi e magari possa essere trasferito dalla Terapia intensiva al più rassicurante reparto di Pneumologia. Quello di ieri è stato solo un primo passo nella direzione della guarigione. Quello che sfugge è come Prade abbia potuto entrare in contatto con il virus, pur avendo frequentato non solo lo studio legale di via Zuppani, ma anche diversi palazzi di giustizia italiani. Non se lo spiega nemmeno il collega più stretto Massimo Montino, che spesso lo affianca, sia in casa che fuori casa, per usare una metafora calcistica.
Sì, perché la grande passione di Antonio Prade è il calcio. È stato nella dirigenza del Belluno, occupandosi naturalmente anche delle questioni legali e, fino a quando è stato possibile frequentare lo stadio Polisportivo da spettatori, non si è perso una partita casalinga dei gialloblù. Ma nel suo passato ci sono anche i ruoli di vicepretore onorario dal 1988 al 1994, di segretario prima e presidente poi dell’Ordine degli Avvocati fra il 1992 e il 2001, oltre al mandato da primo cittadino, dal 2007 al 2012. Tra le altre cose, è stato presidente e di Componente dell’Organismo di Vigilanza delle società multinazionali GPI di Trento e Fro Air Liquide Welding Italia di Verona. —
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