Prade in tilt sulla musica, Lega Nord e Udc contro il decreto
BELLUNO. Lega Nord e Udc contro l’ordinanza del sindaco sulla musica nei bar. E mentre il Carroccio chiede il ritiro del documento, l’Udc lancia addirittura un sito internet dove riscrivere il documento per «non subire passivamente le decisioni», come recita il volantino del partito.
Anche il consigliere Mattia Losego, ieri a colloquio a palazzo Rosso, ha cercato come esponente della maggioranza di chiedere al sindaco di far sospendere il decreto per permettere un confronto con le realtà giovanili, ma il sindaco ha rinviato ad un prossimo incontro ogni decisione.
Insomma, oltre alle proteste che continuano a giungere da parte dei giovani, anche i partiti della maggioranza si schierano contro il primo cittadino. «Il sindaco ritiri l’ordinanza e ne faccia una nuova», tuonano il segretario della sezione di Belluno, Jacopo Savasta e il capogruppo Andrea Stella che si dissociano dal decreto sulla musica. «Questo “bavaglio musicale” emesso senza consultare la Lega, pur trattandosi di una decisione di grande impatto sociale ed economico», scrivono Savasta e Stella. «Conosciamo la normativa vigente al riguardo che non è stata fatta rispettare sinora per motivi di cui il sindaco è responsabile. Questa è un’ordinanza frettolosa che non limita le emissioni sonore effettive, facendo i rilievi audio, e non premia chi ha investito per mettersi in regola».
L’Udc con l’assessore Marco Da Rin, invece, chiama a rapporto tutti i bellunesi «dai giovani ai residenti del centro, agli operatori economici che sul sito www.bellunofattisentire.it, potranno dare il loro contributo per modificare la tanto discussa ordinanza anti-rumore di palazzo Rosso. Siamo rimasti molto colpiti dal dibattito che ha scatenato, in particolare su Facebook, il decreto del sindaco», precisa l’assessore alle politiche giovanili dell’Unione di Centro a nome di tutto il gruppo, «e abbiamo pensato di lanciare questa sfida innovativa per la città di Belluno».
La proposta «è quella di riscrivere insieme il decreto della giunta per vedere se è possibile condensare le istanze del più ampio numero di categorie. In quattro anni di assessorato mi sono accorto che, se coinvolti, i giovani bellunesi dimostrano di non essere degli indignados, ma piuttosto degli "impegnados", capaci di rimboccarsi le maniche per migliorare la loro città». Della proposta è già stato informato Prade. «Gli ho spiegato», prosegue Da Rin, «che non si tratta di cavalcare la protesta, ma di provare a costruire insieme la sintesi migliore possibile. Prade ha apprezzato lo spirito della proposta e ha ribadito che è aperto ad ogni contributo costruttivo». Il sito www.bellunofattisentire.it, sarà attivo nelle prossime ore.
Intanto su Facebook e sul blog del sindaco la protesta sta montando di ora in ora, tanto che lo stesso Prade ha dovuto, nel suo intervento nel suo blog, modificare in parte l’aspetto restrittivo, promettendo che «sarò sempre pronto a concedere le deroghe, sia per suonare all’interno dei locali fino alle 2 sia all’esterno quando il barista dimostrerà, come hanno sempre dimostrato la maggioranza di essi, senso di responsabilità e di civismo, quando si potrà dimostrare che il locale non genera situazioni di conflitto. La stragrande maggioranza dei baristi può dunque stare tranquilla, continuerà a lavorare come prima. Ovviamente ci sarà una disciplina degli orari per il periodo invernale e un’altra per il periodo estivo. Chi si immagina una città senza concerti all’aperto o è in malafede oppure non ha capito lo spirito dell’ordinanza. Gli unici a cambiare dovranno essere i baristi che hanno a volte tenacemente sbagliato».
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