Prade: «La verifica? Roba da politicanti»

La Lega fa quadrato su Gidoni. Vendrame:
«Si va avanti con Franco al suo posto
Problemi politici non personali»
Prade con il suo vice Franco Gidoni
Prade con il suo vice Franco Gidoni
BELLUNO.
Prade non torna indietro. Rimane in piedi la crisi interna alla giunta tra il sindaco e il suo vice Franco Gidoni. Prade lascia che ad occuparsene sia il ristretto gruppo di fedelissimi già al lavoro da qualche giorno e rifiuta di perder tempo con le verifiche.


«Ci sono persone al lavoro», spiega il sindaco
Antonio Prade
riferendosi al gruppo di fedelissimi incaricati di sbrogliare la situazione in maggioranza. Prade poi rivela un dettaglio della vicenda che ha portato alla "diffida" del vicesindaco Franco Gidoni: «Nel momento in cui lui mi attacca, la Lega Nord mi manda una mail di solidarietà. Fino a ieri mi hanno scritto lettere di assoluto conforto e solidarietà». L'impressione è quella che le comunicazioni ricevute da Prade da parte della Lega Nord equivalessero a una presa di distanza del movimento dalle esternazioni di Gidoni. Il problema ora è come venirne fuori: «Io aspetto di valutare i consigli dei miei uomini».


La Lega Nord vorrebbe una verifica di maggioranza, ma Prade non sembra entusiasta: «O affrontiamo i problemi concreti della città, oppure trovo inutile perdere tempo attorno a verifiche politiche. Le verifiche sono cose in cui ci si siede per due ore a parlare, roba da politicanti. Intanto bisognerebbe tirar giù i piedi dal tavolo!».


La mail di cui parla Prade viene spiegata da
Jacopo Vendrame
, segretario cittadino della Lega, autore delle comunicazioni cui si riferisce il sindaco insieme al consigliere comunale Orso Grigio: «Gidoni nell'ultima intervista ha usato toni pensanti, abbiamo solo ribadito al sindaco la nostra stima personale e politica. Non era una mail ma un comunicato stampa che non abbiamo diffuso perché Gidoni non l'aveva visto». Poi Vendrame aggiunge: «Smentisco nel modo più assoluto di aver preso le distanze, la Lega fa quadrato su Gidoni. Alleanza Nazionale ci accusa di far tanto rumore senza portare a casa niente, non è così. Sull'assessore Smit siamo stati gli unici ad aver avuto la forza di resistere e infatti alla fine si è dimesso e su Agostini non mi risulta che l'unico ad aver posto problemi sia Gidoni, lui è l'unico ad aver avuto coraggio di dire quello che pensano in tanti. Sulla sicurezza abbiamo chiesto un provvedimento come a Feltre, visto che le problematiche sono simili. E' chiaro che qui non c'è un'emergenza delinquenza, ma o preveniamo oggi, oppure domani potrebbe diventare tutto molto più difficile. La Lega ha ottenuto cose che interessavano, come la videosorveglianza e i vigili di quartiere».


Poi Vendrame torna sul rapporto Prade-Gidoni: «Lo spazio per ricucire il rapporto c'è, in politica il personalismo va messo da parte. Chiediamo una verifica di maggioranza per esplorare più a fondo le possibilità di cucitura, le posizioni di Gidoni sono politiche e i problemi rimangono. Noi abbiamo un mandato a partecipare all'amministrazione sulla base di idee, valori e posizioni, se non vengono prese in considerazione prendiamo atto, ma non è questo il caso, perché le cose si sono fatte. Il fatto è che ci sono assessori che viaggiano per conto loro, vedi Carbogno, o provvedimenti sulla cultura presi senza dialettica. Il problema non è personale tra Prade e Gidoni, è che noi non rinunciamo ai nostri temi. Rinnovare fiducia a Prade non significa scaricare Gidoni. Abbiamo impostato la campagna elettorale su di lui, si va avanti con Franco vicesindaco».


Sulla questione della sospensione delle deleghe interviene anche
Franco Gidoni
: «A me nessuno ha comunicato niente» e rinnova la sua disponibilità: «Io faccio parte di un movimento, se fatta la verifica si ravvisano condizioni positive per andare avanti, ci si sto senza problemi. Vorrei precisare che non sono mai venute meno la mia personale stima, nè il rispetto nei confronti del sindaco, politicamente abbiamo visioni diverse, ma non è un problema personale, a volte si fanno battute, non certo di dileggio. Però una verifica in maggioranza deve esserci, non solo per le posizioni nostre, ma anche di An: continuerà a distinguersi in maggioranza per i prossimi 4 anni? Se è così si sappia che An ha la sua autonomia e può permettersi di interrogare la maggioranza, basta chiarirsi».


Gidoni poi definisce irricevibili le avances del centrosinistra e l'avvicinamento del Patto per Belluno: «Se la maggioranza condivide non sarò io a rinnegarlo, ma non vorrei che un domani ci si trovasse con accordi fatti. Parliamone, mettiamo dei paletti, non si può vivere quattro anni nell'equivoco».

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