Precari della scuola, a gennaio gli stipendi
BELLUNO. Dopo le pressioni dei sindacati l’altro ieri il Consiglio dei Ministri ha stanziato 64 milioni di euro con Decreto legge per pagare i supplenti della scuola, sia docenti che personale amministrativo e collaboratori scolastici, che attendono la retribuzione da mesi per il lavoro prestato. Questo non significa però che i soldi arriveranno nel giro di pochi giorni, perché ora le scuole, dove queste persone hanno prestato il loro servizio, dovranno inviare al ministero dell’Istruzione i dati dei lavoratori per fare in modo che da Roma parta il pagamento.
«Ci auguriamo che questo avvenga entro la fine del mese, anche se più probabilmente dovranno attendere gennaio», precisa Walter Guastella segretario della Flc Cgil, che aggiunge: «Fino all’altro ieri il Miur si era dimenticato di queste persone, che sono coloro che sostituiscono i colleghi, su chiamata dei dirigenti scolastici, per le cosiddette supplenze brevi, come le malattie, le maternità».
È impossibile determinare quanti siano in provincia di Belluno i docenti, gli impiegati amministrativi e i collaboratori scolastici che rientrano in questa situazione, ma presumibilmente si tratta di alcune decine di persone.
«E tra queste c’è anche uno che mi ha chiamato in questi giorni: ha avuto la supplenza il 22 settembre scorso e ancora non ha visto un euro».
Per il segretario della Flc Cgil, «i ritardi nel pagamento del personale supplente è normale, anche se di solito non si va oltre un paio di mesi, ma in alcuni casi il fenomeno si trascina da troppo tempo. A livello nazionale abbiamo incalzato il ministero dell’Istruzione e quello dell’Economia e Finanze riuscendo ad ottenere il risultato».
Solitamente in casi analoghi, i lavoratori si rivolgono al sindacato che li invita a presentare un’ingiunzione al pagamento all’amministrazione, che poi gira l’atto al ministero.
Ma oltre a queste circostanze, sono anche altre le preoccupazioni per il sindacato di categoria.
«Ci preoccupa la questione dell’edilizia scolastica», precisa Guastella, «anche se siamo sorpresi che ad oggi la Provincia non abbia ancora convocato le riunioni di ambito, dove si discute di eventuali accorpamenti di scuole, e dell’avvio di nuovi indirizzi di studio negli istituti superiori. Solitamente questi incontri si tenevano entro il 30 novembre, ma ad oggi non abbiamo visto nulla».
Agli ambiti territoriali per l’istruzione partecipano i sindaci dei quattro distretti scolastici, l’ente provinciale, l’Ufficio scolastico di Belluno, mentre sono invitati senza diritto di voto i sindacati e i dirigenti scolastici. «Se ci sono stati incontri hanno riguardato solo le scuole superiori, ma non gli istituti comprensivi».
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