Precoci, presidio giovedì all’Inps
Protestano Fillea e Filt Cgil. «Non può respingere le domande di pensionamento»
BELLUNO. Filt Cgil e Fillea insieme contro quello che definiscono lo «scandalo dei precoci».
Giovedì un gruppo di rappresentanti di queste due sigle sindacali sara davanti alla sede dell’Inps per protestare contro il diniego alle domande di pensione anticipata presentate nelle settimane scorse da coloro che svolgono lavori pesanti e usuranti.
Più dell’80% di queste domande arrivate all’Istituto di previdenza dal patronato del sindacato sono state rigettate «e questo non va bene, perché abbiamo fatto una cernita di tutte le domande pervenuteci per accedere a questo strumento messo in piedi dal Governo per dare la possibilità a chi svolge un lavoro usurante di andare qualche tempo prima in pensione», precisano Alessandra Fontana e Marco Nardini, rispettivamente segretari della Filt e della Fillea.
«Speriamo di poter avere il sostegno anche delle altre sigle sindacali e della Camera del lavoro», dicono. «Infatti il problema riguarda tutti, anche se perlopiù i nostri comparti sono quelli più faticosi, dove le persone dopo quarant’anni sono “davvero rotte”», commenta Nardini. «Tanto che non riescono più a salire con la stessa agilità sulle impalcature mettendo a rischio, in questo modo, anche la loro incolumità».
«E cosa dire di chi lavora sulle strade», sottolinea anche Fontana, «freddo, neve, vento, pioggia, caldo torrido lì sull’asfalto a sistemare le strade: anche questa è un’occupazione che mette in serio pericolo la salute dei lavoratori e quindi per loro abbiamo chiesto la possibilità di andare a casa con un po’ di anticipo. Ma queste domande sono state quasi tutte respinte».
«Non è questo il modo in cui deve comportarsi un ente statale come l’Inps che, a dispetto di quanto previsto dal Ministero, ha invece rigettato le domande. A questo punto ci chiediamo chi detta le regole: è il Governo o un suo ente che dovrebbe solo applicare le leggi che arrivano dal Palazzo Chigi? Per questo saremo in strada giovedì per dire “no” a questo sistema di procedere dell’Inps».
Paola Dall’Anese
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