Prefettura interessata sullo sfratto
FELTRE. Lo sfratto è sempre esecutivo. E all’Azienda feltrina per i diritti alla persona sembra interessare poco, per non dire niente, il fatto che Jauod El Hammoudi potrebbe ricominciare a lavorare ed essere così in grado di cominciare a pagare i 6 mila euro arretrati di riscaldamento per l’alloggio popolare di Villabruna. Se non è successo niente di concreto nelle ultime ore, oggi il 50enne marocchino dovrà lasciare l’appartamento di via San Giorgio 6 con moglie e tre figli minori, di cui uno di 11 anni. I quattro saranno presto in mezzo a una strada, nel frattempo l’avvocato padovano Targa ha spedito una lettera al prefetto Esposito e al capo di gabinetto Celsi, nella qualke chiede «benevolmente e, comunque, in confomità alla necessità di garantire tutela e protezione a detti minori di non dar corso all’esecuzione di detto sfratto , quanto meno sino a quando non verrà assicurata idonea soluzione abitativa alternativa».
Rimane difficile capire come mai, di fronte alla possibilità di avere piano piano i soldi delle bollette arretrate dell’impianto di riscaldamento centralizzato.
Targa un’idea ce c’ha: «In passato, lo sfratto era stato sospeso e mi risulta che il nuovo direttore dell’azienda non sappia nulla di specifico su questa vicenda. La questione potrebbe essere di carattere politico. Un atteggiamento cambiato negli ultimi tempi, nei confronti negli immigrati. Non sta tirando una bella aria, ad ogni modo aspetto una risposta da parte della prefettura e stamane vedremo come andrà a finire». (g.s.)
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