Lutto a Preganziol, Emmka muore a 5 anni: era la figlia di Gianni Cestaro

La piccola colta da malore in Slovacchia. Il papà: «La amavo infinitamente». L’imprenditore è volato a Pezinok per riuscire a salutarla per l’ultima volta

Margherita Bertolo
L’imprenditore Gianni Cestaro con la figlioletta Emmka, morta venerdì a 5 anni, e la mamma della piccola, Tatiana
L’imprenditore Gianni Cestaro con la figlioletta Emmka, morta venerdì a 5 anni, e la mamma della piccola, Tatiana

Se n’è andata in un lampo. Senza preavviso, cogliendo papà e mamma impreparati di fronte a un lutto troppo grande, quello di un genitore che assiste alla morte del figlio. Emmka Cestaro Bobeková, figlia di Gianni Cestaro, imprenditore e politico (candidato sindaco alle ultime amministrative di Preganziol e fino a pochi giorni fa consigliere di minoranza), è volata in cielo venerdì. A 5 anni, dopo appena tre giorni di malattia. È successo a Pezinok, vicino a Bratislava, dove la piccola viveva con la mamma.

La dinamica

Emmka se n’è andata in tre giorni. Il dramma è iniziato mercoledì. La bimba ha accusato un malore la mattina presto. I sintomi avevano subito fatto preoccupare la mamma, che ha chiamato i soccorsi. La diagnosi è stata quasi immediata: emorragia cerebrale.

In un attimo papà Gianni era in viaggio verso la Slovacchia. Una corsa contro il tempo per poter vedere, accarezzare la piccola, accertarsi delle sue condizioni. In giornata era già sul posto: «Sono partito subito e quando sono arrivato era già in ospedale. Era bella anche se stava malissimo, il suo cuore era perfetto, il problema era il cervello. Nessuno poteva prevedere o aspettarsi qualcosa di simile. L’hanno tenuta in vita perché il corpo era sano ma il cervello non funzionava, solo il cuore era autonomo».

Venerdì il tragico epilogo, quando è stata dichiarata la morte cerebrale. «In quel momento – spiega papà Gianni – abbiamo deciso di donare gli organi». Un atto d’amore, nei confronti di tanti piccoli bambini.

La piccola

Emmka viveva in Slovacchia, con la mamma Tatiana. Ma spesso veniva a trovare il papà in Italia, e viceversa: «Andavo lì almeno a fine settimana alterni, ma anche più spesso».

La bimba avrebbe compiuto sei anni tra pochi giorni, frequentava l’asilo e avrebbe iniziato la prima elementare a settembre. Una piccola vivace e intelligente: «Sapeva già leggere, scrivere, fare i conti. Non vedeva l’ora di andare a scuola, voleva sempre essere la prima della classe».

La dolcezza era il suo tratto: «Era una bambina generosissima, condivideva tutto, amava gli altri compagni. Era affettuosa e amava tanto me e la sua mamma. Se capitava di discutere, come avviene normalmente nella quotidianità di tutte le persone, lei ci tappava la bocca e ci abbracciava tutti e due. Quando le dicevo che la amavo infinitamente, lei mi rispondeva “anche io, papà”».

I ricordi

Emmka amava venire in Italia per il Carnevale, era la sua passione: «Lì non lo fanno come da noi, era stata qui in Italia per dieci giorni e aveva trascorso il suo periodo dell’anno preferito». Una bambina allegra, che in un italiano stentato, ma sufficiente per comprendere e farsi intendere, aveva imparato “Cuoricini”, il tormentone dell’ultimo festival di Sanremo.

I funerali

La famiglia di Gianni Cestaro è accorsa in Slovacchia in attesa dei funerali della piccola, che si terranno martedì.

«Quando tornerò, ci sarà una funzione anche in Italia» spiega il papà. «La manina di Ema ha abbandonato quella nostra ed il suo mondo infantile si è chiuso di colpo» riporta l’epigrafe. «Il suo amore vive dentro di noi e in coloro cui poteva donare nuovo respiro, nuovo passo, nuovo giorno».

Il lutto della comunità

Il Comune di Preganziol si è stretto nel dolore intorno a Cestaro: «Siamo vicini a Gianni cui va l’abbraccio di tutta l’amministrazione e della comunità. Quando il lutto riguarda una bambina così piccola, rimaniamo tutti, inevitabilmente, senza parole».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi