Prelievo del sangue tardivo, automobilista assolto in appello

SEREN DEL GRAPPA. Prelievo del sangue tardivo. E senza tutte le garanzie necessarie. Condannato in primo grado a un anno e quattro mesi di arresto e 4 mila euro di ammenda, oltre che a due anni di sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza, il feltrino Kevin Cosner è stato assolto in appello, perché il fatto non sussiste. Sono passati più di quattro anni dall’incidente stradale del 28 marzo 2015 e il quasi omonimo dell’attore di Hollywood era stato portato all’ospedale Santa Maria del Prato, dove il prelievo ematico aveva dato un risultato alto: 2,7 grammi per litro di sangue. Aveva bevuto parecchio, ecco perché era andato a sbattere.

Ma la difesa Gianfranco Tandura ha contestato non solo la procedura con la quale è stato fatto, ma anche il tempo trascorso dall’incidente. «L’operazione è stata fatta diverse ore dopo l’incidente stradale e contestavamo anche il fatto che, a nostro avviso, non siano state osservate tutte le garanzie di sicurezza previste in casi come questo», spiega l’avvocato, «questo il motivo per cui abbiamo incaricato un nostro consulente».

L’elaborato del dottor Ciraso non era bastato, davanti al tribunale di Belluno, mentre ha convinto i giudici della Corte d’Appello di Venezia, che hanno riformato radicalmente la sentenza, assolvendo l’imputato, perché il fatto non sussiste. E dire che anche il procuratore generale veneziano aveva impugnato la sentenza, sostenendo che la patente andava revocata e non soltanto sospesa.

Gli atti inviati alla suprema corte sono tornati a Venezia, affinché se ne occupi, ma a questo punto non serve più, dal momento che la condanna ha lasciato il posto all’assoluzione. Il problema della patente ormai non si pone: «Non è la prima volta che ci scappa una sentenza di assoluzione, in un caso di guida in stato di ebbrezza. Non può passare così tanto tempo tra il sinistro e il prelievo, altrimenti il risultato diventa falsato». —

G.S.

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