Prende a pugni un amico per una batteria sparita
FELTRE. Un gentiluomo con la ragazza, un pugile con l’amico. Peter Faoro è accusato di lesioni aggravate e violazione della sorveglianza speciale. L’uomo è a processo per entrambe le ipotesi di reato, difeso dall’avvocato di sempre, Tullio Tandura.
I fatti contestati sono della notte del 18 giugno di due anni fa, tra la stazione ferroviaria di Feltre e un locale pubblico di via Basso.
Faoro era sottoposto a una misura di prevenzione, che prevede l’obbligo di rispettare le leggi; non allontanarsi da casa senza aver avvertito i carabinieri; non rincasare dopo le 22 e non uscire prima delle 8 e non frequentare bar e osterie. Quella sera deve aver perso il treno e allora ha deciso di passare la serata con due persone nel centro di Feltre.
Al bancone del locale è improvvisamente sparita la batteria del cellulare della donna e l’imputato ha subito accusato l’altro uomo della compagnia. Non contento, l’ha prima spintonato e poi colpito con un pugno sul naso, provocandogli un’emorragia e rendendo necessario l’intervento di alcune persone, per evitare che una situazione già degenerata diventasse incontrollabile.
Il ferito è andato in bagno per fermare il sangue e darsi una sciacquata. Immaginava che fosse finita, ma non sapeva quanto si sbagliava. Quando è uscito, Faoro gli ha sferrato un altro cazzotto, questo all’altezza dell’occhio destro, causandogli un piccolo ematoma congiuntivale e la frattura delle ossa del naso. Erano circa le 2.30. Sarà costretto ad andare a farsi medicare al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Prato, dove gli verrà certificata una prognosi di 30 giorni. Quanto alla batteria, è stata ritrovata.
L’aggravante è quella dei futili motivi e poi c’è la contravvenzione della misura di prevenzione. Il processo comincerà in autunno. —
Gigi Sosso
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