Prende la medicina del nonno bambino di 2 anni intossicato
FELTRE. Ha la forma di un cuoricino, anche se il dosaggio è quello più basso, e può assomigliare a quelle accattivanti vitamine che si danno da masticare ai bambini. Così non è da escludere che un piccolo di due anni abbia scambiato il betabloccante che il nonno prende per regolare il ritmo del cuore, per una caramellina. Forse ne è bastata una, masticata accidentalmente. Ma ciò che il bambino ha riportato, quasi a rischio della vita, è stata un'intossicazione acuta con estrema bradicardia (battito del cuore assai rallentato) che ha imposto d'urgenza il protocollo per ripristinarne le funzioni compromesse. I genitori, quando hanno capito cosa fosse successo a casa vedendo il piccolo in evidente stato di prostrazione vicino al collasso, hanno portato immediatamente il figlio in ospedale. Da lì è stato allertato il centro antiveleni di riferimento e sono state adottate tutte le misure del caso. Il bambino è stato monitorato sia dal punto di vista tossicologico che da quello cardiologico con la presenza costante del primario Bonso, e gli è stato somministrato l'antidoto, ossia il glucagone che regola i livelli di zucchero nel sangue e che può essere considerato l'antagonista dell'insulina. Ha funzionato. Il piccolo paziente resta in pediatria sotto osservazione ancora per qualche giorno. Il peggio è passato. Ma il caso crea un precedente: nonostante a nessuno venga mai in mente di fare “assaggiare” le medicine a chi non ne ha bisogno, resta il fatto che i farmaci devono essere conservati in luoghi del tutto inaccessibili a bambini, raccomanda il direttore sanitario dell'Usl 2, Giovanni Pittoni. A bambini ma anche a ragazzi, se da bravi genitori non si sottovaluta il fatto di quante cose sappiano ora gli adolescenti, ad esempio sull'utilizzo degli scoagulanti del sangue, assunti per sballare con le bevande giuste. (l.m.)
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