Prenotazioni e pagamenti via web
BELLUNO. «Dal gennaio 2014 si potranno prenotare e pagare le prestazioni sanitarie via web». Lo ha annunciato ieri il direttore generale dell’Usl . 1 Pietro Paolo Faronato alla Conferenza dei sindaci, aggiungendo anche gli auguri di buone feste a tutti i convenuti.
Il dg ha fatto un breve excursus su questo suo primo anno di mandato: «Un anno tutt’altro che facile, visto che ancora non sappiamo quanti soldi arriveranno alla nostra azienda dalla distribuzione del fondo sanitario nazionale di cui si sta ancora discutendo. Fondo che definirà anche il budget che dovremmo avere a disposizione per quest’anno. Ma di una cosa siamo sicuri: il fondo sanitario sarà inferiore nominalmente a quello del 2012. Dovremo muoverci con risorse inferiori, ma non sappiamo ancora di quanto».
A fronte di risorse economiche incerte, Faronato ha parlato delle cose positive accadute in quest’anno che sta per finire: tra queste «le regole certe che vengono dal piano socio sanitario che siamo chiamati ad attuare; il fatto che non abbiamo toccato nè ridotto i servizi all’utenza, anzi li abbiamo migliorati con servizi notturni e festivi, un sistema che diventerà un modus operandi di questa Usl: infine, la riorganizzazione che poi non ha inciso troppo come si pensava».
Il dg ha ricordato anche che «una recente indagine ha collocato l’azienda sanitaria bellunese tra quelle con un livello di cura per alcuni aspetti anche superiore a quello nazionale: del nostro sistema sanitario ci si può fidare, anche se talora qualche disfunzione c’è».
Tre le cose positive, inoltre, il capo dell’Usl ha messo anche «il fatto che abbiamo avuto un’iniezione di liquidità dalla Regione, che ci ha permesso di pagare nell’arco di alcuni mesi le imprese a cui avevamo commissionato dei lavori e non come prima quando dovevamo attendere un anno. Ma altri soldi arriveranno e questi ci permetteranno di abbattere i tempi dei pagamenti fino a 60 giorni». Alla fine, Faronato ha inviato i sindaci a «non perdere il coraggio della speranza, abbiamo il dovere di non perderlo». (p.d.a.)
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