Prescritti i reati per Franceschi il 7 novembre c’è la Cassazione

quattro gli imputati per i fatti del 2011 

CORTINA. Il caso Franceschi si chiude il 7 novembre, la data fissata dalla Cassazione. I reati sono tutti prescritti sia per l’ex sindaco di Cortina che per gli altri amministratori in carica nel 2011: il vicesindaco Enrico Pompanin, l’assessore Stefano Verocai e l’imprenditore Teodoro Sartori. L’inchiesta è quella aperta dal procuratore Francesco Saverio Pavone su appalto dei rifiuti, etilometro e telelaser. Gli avvocati Paniz; Carponi Schittar e Conte; Godina e Antonelli hanno fatto i conti con le sospensioni della prescrizione. La suprema corte non potrà fare altro che dichiarare la prescrizione per reati che andavano turbativa d’asta fino alla minaccia a pubblico ufficiale. Come se non fossero mai stati commessi. Tutti gli imputati avevano avuto un sostanzioso sconto in Appello. Franceschi è passato da tre anni e sei mesi a nove mesi e 200 euro; Pompanin da due anni e otto mesi a otto mesi e 140 euro, Sartori da due anni e sei mesi a otto mesi e 140 euro e Verocai da un anno e quattro mesi a quattro mesi. Nessun risarcimento danni per la dirigente comunale e grande accusatrice Emilia Tosi, che a Belluno si era vista riconoscere 10 mila euro, mentre il comandante della polizia locale Nicola Salvato aveva ritirato la costituzione di parte civile durante il dibattimento, a fronte del risarcimento.

La Corte d’Appello ha spiegato che l’appalto dei rifiuti era stato cucito su misura addosso all’imprenditore Sartori, ma «senza alcuna prospettiva di arricchimento personale da parte degli amministratori» del Comune di Cortina. Nessuno voleva guadagnare dei soldi alle spalle del Comune, in altre parole. Tutti gli imputati si sono visti riconoscere le attenuanti generiche «per la loro ridotta capacità criminale e anche e per il comportamento processuale che hanno tenuto». La Cassazione metterà l’ultima parola sulla vicenda. —

Gigi Sosso

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