Prese a pugni il padre accusandolo di furto stangato un bellunese

BELLUNO. Picchiò davvero il padre. Robin Zoldan è stato condannato per le botte a Marino. Il 38enne bellunese ha preso un anno e otto mesi dal giudice Cittolin e l’avvocato di parte civile Serrangeli ha spuntato anche un risarcimento danni di 3 mila euro, oltre alle spese legali importanti. Accolta la richiesta del pubblico ministero Rossi, mentre il difensore Cason aveva prospettato una soluzione diversa.

Decisiva la deposizione di Marino Zoldan, che attualmente è detenuto nel carcere di Treviso ed è arrivato in tribunale scortato dagli agenti della polizia penitenziaria. L’uomo ha ricostruito l’aggressione del 9 giugno di cinque anni fa, quando gli uomini avevano cominciato a litigare. L’imputato aveva bevuto e ha cominciato a pestare il papà con calci e pugni.

Un cazzotto particolarmente violento ha centrato il naso, provocando la frattura delle ossa nasali per una prognosi di 30 giorni. Inoltre, sputi, l’accusa di aver rubato qualcosa, oltre alla minaccia che l’avrebbe fatto fuori, non si sa bene in quale maniera. Una volta guarito, il padre è andato a formalizzare la querela che ha dato origine al processo penale.

Le ipotesi di reato contestate erano quelle di lesioni aggravate, minaccia e ingiuria. Quest’ultima è stata depenalizzata, mentre le altre due sono rimaste in vigore fino in fondo. La Procura aveva chiesto la condanna, la parte civile ha aggiunto il risarcimento e non è bastata l’arringa difensiva. Il giudice Cittolin ha condannato l’imputato a un anno e otto mesi per lesioni aggravate, assolvendolo solo per la minaccia. —

G.S.

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