Presidio anti centraline anche di notte, in tenda
Mercoledì è in programma il sopralluogo per l’impianto idroelettrico previsto sotto al ponte della Vittoria. Acqua bene comune è pronta alla mobilitazione
BELLUNO. Pianteranno la tenda in piazza Duomo. Lì, davanti ai portoni di Palazzo Rosso, fra i cubetti di porfido, rimarranno per ore. Per dire, ancora una volta (ma non è mai abbastanza) “Adesso basta centrali”. Mercoledì è in programma il sopralluogo per la centralina idroelettrica che la Reggelbergbau vorrebbe costruire sotto al ponte della Vittoria. E Acqua bene comune, comitato di Belluno, risponde con un presidio che inizierà alle 18 di martedì e si concluderà il giorno successivo.
«Abbiamo previsto momenti di riflessione e di intrattenimento per chi vorrà passare a trovarci», spiega Guido Mattera, del Comitato. «Il presidio inizierà alle 18 di martedì, in piazza Duomo. Dalle 20 ci sarà la possibilità di mangiare una pastasciutta e ci saranno momenti di intrattenimento: musica e giocoleria con gli artisti di Clorofilla». Dalle 23 inizierà la “acampada” in piazza Duomo: gli attivisti pianteranno le tende davanti al municipio e lì rimarranno tutta la notte. Il giorno successivo continueranno il presidio nell’attesa dell’arrivo dei tecnici che parteciperanno al sopralluogo.
Una delegazione del Comitato sarà presente martedì a Limana, dove è previsto il sopralluogo per il progetto analogo a quello di Belluno. Sono infatti tre gli interventi che la Reggelbergbau ha in programma sul Piave: sono a Ponte nelle Alpi, Limana e Belluno. La centralina di Ponte si trova già in Valutazione, per le altre due il sopralluogo era saltato. Si svolgeranno, come detto, martedì a Limana e mercoledì sotto al ponte della Vittoria.
Durante la campagna elettorale tutti i candidati sindaco hanno assicurato che contrasteranno il progetto. Fra le proposte sono emerse quelle di dichiarare il Piave area paesaggistica di interesse pubblico e di costituire un Parco di interesse locale lungo l’asta del fiume. Cosa ne pensa Acqua bene comune? «Qualunque soluzione che interrompa questo scempio rappresentato dalle centraline idroelettriche va bene. Ma la nostra sensazione è che certe ipotesi siano futuribili, o che potrebbero concretizzarsi domani. Noi vogliamo un’azione ora», continua Mattera. «Vogliamo che quel “basta” sia oggi, che si agisca subito. Fra un anno sarebbe troppo tardi».
Ecco perché Acqua bene comune scende di nuovo in piazza. Per dire che il Piave, quanto a sfruttamento idroelettrico, ha già dato. «Chiediamo da sempre una moratoria sulle richieste, e un impegno concreto per risolvere il problema», conclude Mattera, invitando la popolazione al presidio di martedì e mercoledì.
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