Presto il bando per 19 appartamenti in affitto agevolato
CORTINA. Sarà aperto prossimamente un bando per l'edilizia residenziale che destina a famiglie cortinesi 19 appartamenti in affitto calmierato. Tredici di questi alloggi sono stati ricavati da demolizione e ricostruzione della vecchia colonia alpina Ancillotto, ad Acquabona; gli altri sono invece in diversi stabili di proprietà pubblica.
«Abbiamo già fatto un passaggio formale in giunta», spiega il vice sindaco Enrico Pompanin, che ha la delega alla prima casa, «ora gli uffici stanno terminando il bando, che verrà poi pubblicato per assegnare i tredici appartamenti dell'ex Ancillotto e altri sei alloggi di proprietà comunale che si sono liberati negli ultimi tempi. Potranno partecipare al bando i residenti, ma anche chi un tempo era residente a Cortina e vorrebbe tornarci. Potranno concorrere anche le famiglie più numerose in quanto, ad esempio, gli appartamenti dell'ex Ancillotto sono grandi, con un'ampiezza che arriva agli 80 metri quadri».
L'edificio è di proprietà comunale dall'autunno 2014, a conclusione di una vicenda iniziata circa 15 anni prima, con una convenzione fra il Comune e i proprietari di allora. In cambio della demolizione e della ricostruzione, ad uso residenziale, dell'ex colonia e dei fabbricati annessi, per un totale di quasi 11mila metri cubi, i promotori avrebbero ceduto all'Amministrazione il 30% del nuovo complesso, ossia una delle quattro case ricavate, la più grande, di circa 3.300 metri cubi, con tredici appartamenti. I locali sono già finiti, collaudati, imbiancati, con i sanitari, le piastrelle, gli infissi; quindi, una volta uscita la graduatoria, gli assegnatari potranno entrarci praticamente da subito.
«Dare casa ai residenti è sempre stato uno dei nostri obiettivi», ricorda Pompanin, «permettere ai giovani e alle famiglie di Cortina di poter avere una casa è sempre stata una delle linee guida della nostra Amministrazione. Un obiettivo che ci siamo prefissati dall'inizio del nostro mandato e che stiamo portando avanti nonostante le lungaggini burocratiche e la crisi economica che ha fatto sì che alcune famiglie rinunciassero ad edificare in diritto di superficie. Quando ci insediammo, nel 2007, sapevamo che il problema dell'alloggio era molto sentito in paese, ma le dimensioni del fenomeno si sono rivelate più gravi di quanto ci aspettassimo. Quando fu prodotta la prima graduatoria, infatti, vi furono ben 150 richieste per le case in diritto di superficie. Poi molti di coloro che riuscirono ad entrare in graduatoria hanno rinunciato a costruirsi la casa per la crisi economica. Pertanto abbiamo deciso di continuare ad aiutare i residenti e di dare in affitto anche gli appartamenti di Acquabona», conclude Pompanin, «perché assegnarli con il diritto di superficie sarebbe stato difficile. Il progetto casa per noi è fondamentale perché riuscire a dare casa ai cortinesi significa mantenere vivo il paese».
Non resta dunque che attendere l’uscita del bando.
Alessandra Segafreddo
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi