Presunta malasanità, due archiviazioni
FELTRE. Aumentano le richieste di risarcimento all'Usl di Feltre (assicurata per cinque milioni all'anno rispetto a “effetti smarriti” o colpe sanitarie senza dolo). Allo stesso tempo stanno diventando sempre più frequenti le archiviazioni, in sede giudiziaria, di presunte malaprassi sanitarie. Le ultime sono quelle che riguardano due medici del Santa Maria del Prato. La prima è quella di una cardiologa difesa dall'avvocato Luciano Licini, indagata per fatti risalenti al 2009 quando un paziente, curato per un infarto del miocardio, è stato colpito cinque anni dopo da un fatto ischemico. Questo è stato messo in relazione, nella denuncia a carico della dottoressa, con la sospensione di uno scoagulante del sangue sostituito da altro farmaco.
La querela è stata notificata nel novembre dello scorso anno. Il medico ha comunicato all'azienda di essere stata sottoposta a indagini di garanzia all'inizio dell'anno in corso. Il procedimento penale si è concluso alla fine di luglio con decreto di archiviazione del giudice per le indagini preliminari.
Il secondo caso, che riguarda un altro medico, ha avuto un iter più travagliato ma la conclusione è stata la stessa, anzi si è risolta di recente con una doppia archiviazione. Questa è stata decisa in prima istanza dal Gip di Belluno nel maggio dell'anno scorso. Ma la parte offesa ha presentato ricorso alla Corte suprema di Cassazione che ha dichiarato, due mesi fa, l'inammissibilità dello stesso confermando di fatto l'ordinanza di archiviazione del giudice per le indagini preliminari. I fatti contestati risalgono a parecchi anni fa, come del resto il caso del bimbo deceduto al Santa Maria del Prato nel 2011, per il quale il pronunciamento di archiviazione è avvenuto solo due anni dopo. E i medici pediatri indagati erano cinque e sono stati tutti prosciolti dalle accuse di imperizia e negligenza. Nonostante i tempi tecnici dilatati, le archiviazioni sono sempre più frequenti.
Oltretutto il contratto collettivo di lavoro per la dirigenza medica e veterinaria 2000 prevede che qualora il dipendente intenda nominare un legale di sua fiducia, i relativi oneri di difesa saranno interamente a carico dell’interessato. Solamente in caso di conclusione favorevole del procedimento l’azienda procederà al rimborso delle spese sostenute. I tre medici che hanno fatto richiesta di rimborso, per parcelle che non superano i 1700 euro, sono stati esauditi.
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