Investì un’anziana in sedia a rotelle, undici mesi di carcere per il prete
Don Arnaldo Visentin, parroco di San Gottardo a Fonzaso, ha patteggiato 11 mesi per l'investimento mortale di Maria Fiabane Carazzai, 82 anni, avvenuto sulle strisce pedonali a Feltre

Il prete ha patteggiato 11 mesi con la revoca della patente. Don Arnaldo Visentin, il sacerdote della parrocchia di San Gottardo di Arten di Fonzaso ha concordato la pena con la Procura di Belluno e se l’è vista applicare dal giudice per le udienze preliminari Enrica Marson, dopo l’investimento mortale di Maria Fiabane Carazzai.
L’incidente è del 18 ottobre dell’anno scorso, sulle strisce pedonali di via Montegrappa, davanti alla caserma dei carabinieri di Feltre e l’anziana di 82 anni morirà a distanza di 13 giorni, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Santa Maria del Prato per «policontusioni e grave insufficienza respiratoria e complicazioni ascrivibili soltanto al trauma e all’allettamento per abbondante versamento pleurico».
L’incidente
La donna era sulla sedia a rotelle, accompagnata dalla badante, mentre Visentin viaggiava a bordo della sua vecchia Volkswagen Polo. Non andava forte, anche per la presenza di un dosso in corrispondenza delle zebre, ma non deve aver visto i due pedoni e ha urtato la carrozzina, facendo rovinare Fiabane sull’asfalto e non fermandosi per prestarle soccorso o almeno per chiamare il 118.
La magistratura non gli ha contestato l’omissione di soccorso o la fuga dopo l’incidente, ma soltanto l’omicidio stradale, partendo da una pena base di due anni di reclusione, ridotta a un anno e quattro mesi per le attenuanti comuni e ulteriormente abbassata a 11 mesi con la sospensione condizionale per il rito alternativo.
Il processo
Il documento è revocato, perché nella documentazione medica si dà conto di una malattia del tutto incompatibile con la guida. L’82 enne padovano di Codevigo ha gravi problemi di vista: ci vede poco e quello che è successo potrebbe anche ricapitare con conseguenze potenzialmente letali.
Non c’erano possibilità di un proscioglimento, semmai tutto faceva pensare che l’uomo di chiesa avesse delle colpe, basandosi sul verbale di sequestro dell’auto, sui certificati medici, sul fascicolo fotografico, sulle testimonianze nell’immediatezza del fatto e sulle consulenze di Andrea Calzavara sulla dinamica del sinistro e del medico legale Andrea Galassi.
E poi ci sono i risultati dell’interrogatorio dell’imputato, che ha più volte dimostrato un grande dispiacere per l’accaduto e chiesto scusa di cuore ai familiari di Maria Fiabane. L’uomo non ha precedenti penali, ci mancherebbe, ecco perché il giudice ha concesso le attenuanti generiche, applicando la pena concordata dalle parti e la sanzione accessoria della revoca della patente «per il pericolo che l’ulteriore circolazione potrebbe cagionare».
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