«Prima bisogna potenziare la linea Venezia-Calalzo»

La richiesta è delle categorie economiche ieri al vertice con l’assessore veneto De Berti: «Basta piangersi addosso, il piano non diventi una guerra tra due valli» 
BELLUNO. «Il treno delle Dolomiti non deve diventare una guerra tra due valli altrimenti non lo vedremo mai. Perché non si può perdere quest’occasione. La scelta che deve venire dal territorio deve essere di buon senso e deve essere sostenibile. Noi vi chiediamo di scegliere il tracciato ma anche di motivarlo e di sostenerlo». Chiare le parole dell’assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti ieri mattina a palazzo Piloni dove ha presentato i due tracciati del treno dolomitico ai rappresentanti delle associazioni produttive del territorio, dal commercio all’artigianato all’industria al centro consorzi. Tutti hanno riconosciuto l’importanza del progetto, ma con qualche distinguo.


L’assessore ha suonato la sveglia, invitando tutti a «smettere di piangersi addosso, ad agire e a scegliere per il territorio, al di là dei campanilismi. Bisogna fare gioco di squadra, perché io non posso trainare chi non ha voglia di reagire», ha detto. Parole che hanno trovato una sponda nel presidente degli edili di Confindustria, Domenico Limana, che ha criticato aspramente «il territorio che si è dimenticato di se stesso perché queste scelte avrebbero già dovuto essere prese tempo fa. Io vengo dal mondo di chi fa», è intervenuto, «e vedo che nelle guerre bisogna partire prima dall’autocritica, ma qui non si conclude mai niente. I due percorsi vanno bene, ma bisogna sceglierne uno». E poi ha aggiunto: «Dimentichiamo che Cortina non è la fine del mondo, c’è un altro mondo dall’altra parte delle Dolomiti, un mondo dove le cose funzionano».


Limana ha anche ricordato che «prima di fare qualsiasi intervento su Cortina in vista dei mondiali 2021 è necessario sbloccare la situazione a Longarone dove il traffico si intasa sempre. Se non ci diamo una mossa, rischiamo di subire le scelte e alla fine la più semplice sarà quella di non fare nulla».


A sostegno della bontà di entrambi i tracciati si è espresso il presidente dell’associazione dell’anello ferroviario delle Dolomiti, Filiberto Dal Molin, il quale ha sottolineato come «la velocità del treno non sia fondamentale perché l’opera deve svolgere una funzione sociale per gli anziani, per gli studenti, per chi vuole vedere il panorama. Nei prossimi 10 anni ci sarà un traffico importante dal Brennero e quindi invito tutte le istituzioni a trovare una scelta rapida sul tracciato anche se poi sarebbe auspicabile realizzare anche la seconda ipotesi. È un’occasione che non possiamo perdere».


Pronti a cogliere l’occasione anche gli agricoltori come ha ribadito il presidente di Coldiretti, Silvano Dal Paos, che ha chiesto prima di potenziare la tratta ferroviaria sulla Calalzo-Venezia e ha ribadito come «non ci siamo rassegnati qua in montagna, siamo sempre sul pezzo e vogliamo dire la nostra. L’agricoltura sta vivendo un momento di rilancio, ma manca una rete di comunicazione. Serve prima di tutto una rete ferroviaria elettrificata».


Il presidente dell’Appia, Massimo Sposato ha chiesto tempo «per approfondire il tema prima di scegliere, perché non vorrei che catalizzando tutto su Cortina ci si dimenticasse degli altri paesi». Inoltre ha evidenziato la necessità «di implementare le attività economiche sul percorso». «Molte sono le squadre che parteciperanno ai mondiali che stanno prenotando già in Trentino e forse c’è qualcosa che non va qui da noi», ha concluso. L’assessore ha ribadito la necessità di scegliere al più presto un tracciato e su quello ragionare ribadendo che «quando il Cadore avrà scelto tutti dovremo sostenerlo e remare a favore».


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