Prima del cantiere visite fra le navate

BELLUNO. Via il muro che ostruisce l’accesso alla chiesa dei Gesuiti. Il portone sarà riaperto, entro qualche settimana, per permettere ai bellunesi di passeggiare lungo le navate della chiesa...

BELLUNO. Via il muro che ostruisce l’accesso alla chiesa dei Gesuiti. Il portone sarà riaperto, entro qualche settimana, per permettere ai bellunesi di passeggiare lungo le navate della chiesa sconsacrata, prima che inizino i lavori di riqualificazione dell’immobile. Il progetto rientra nel piano di rigenerazione urbana finanziato dallo Stato e la ex chiesa dei Gesuiti il prossimo anno sarà trasformata in una piazza coperta. Al suo interno si pensa di allestire un mercato coperto, al piano superiore (perché lo stabile è diviso, in altezza) ci sarà una sala per eventi e iniziative di vario genere. Ma, prima che si apra il cantiere, il Comune intende rendere disponibile lo spazio ai bellunesi. Per farlo conoscere, visto che è chiuso da anni.

«Va demolito il tamponamento che ostruisce il portone che dà su via Tasso», spiega l’assessore all’urbanistica Franco Frison. «Vogliamo che i nostri concittadini vedano la chiesa prima che venga riqualificata, per conservare la memoria di quel luogo».

Intanto si sono conclusi i sondaggi sugli intonaci e la pavimentazione. Lo studio che si sta occupando della progettazione dell’intervento di riqualificazione doveva fare questo passaggio per verificare l’eventuale presenza di elementi di pregio nascosti sotto l’intonaco e la pavimentazione superficiale. «Non ne sono stati trovati», continua Frison. «È probabile che le parti più pregiate siano state rimosse al tempo in cui la chiesa è stata sconsacrata».

I sondaggi sono stati concentrati all’interno dell’edificio. Sono state demolite piccole parti murarie per consentire ai tecnici di verificare la stratigrafia degli intonaci e non sono state trovate rappresentazioni pittoriche. Anche sotto lo strato superficiale del pavimento non ci sono elementi di pregio. «Sarebbero stati una ricchezza, ma allo stesso tempo la loro presenza avrebbe potuto rallentare il percorso per la riqualificazione dell’immobile», riflette Frison.

Un dettaglio significativo, però, è emerso dall’analisi di un vano chiuso. «Si è scoperto che lo spazio si sviluppa per tutta l’altezza della chiesa, è probabile che ospitasse una torre campanaria». In fase progettuale anche questo spazio sarà valorizzato in maniera adeguata.

Aver concluso i sondaggi consente ora ai professionisti di completare la progettazione definitiva. Frison conta di averla sul suo tavolo, per illustrarla ai colleghi della giunta, all’inizio dell’estate. Poi sarà tempo di progetto esecutivo, della gara di appalto e, nel 2019, si aprirà il cantiere per la riqualificazione. (a.f.)

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