«Prima di Coltrondo ci sono altre priorità»

Alcuni amministratori del Comelico pensano che ci siano interventi più urgenti per il loro territorio
La frana.
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BELLUNO. La galleria di Coltrondo può aspettare. Non tutti i sindaci del Comelico condividono l’idea della loro collega di Santo Stefano, di realizzare il tunnel prima di tutti gli altri interventi prospettati da Anas nell’incontro dell’altro ieri in Provincia. Interventi pari a circa 65 milioni di euro. Una somma che molti reputano sufficiente per sistemare la viabilità comelicense. «Quando sarà sistemata la galleria paramassi, l’opera di Coltrondo può anche rimanere in secondo piano», commenta il primo cittadino di San Nicolò Comelico, Giancarlo Ianese. «Ritengo che sia meglio eseguire i lavori sulle strade non propriamente in buona salute. Pensiamo al tratto tra Santo Stefano e Campitello dove ci sono ancora i tubi di plastica dell’acqua visibili lungo la strada: una cosa vergognosa. Poi c’è da sistemare il ponte Mina che è messo molto male e per il quale ho sollecitato più volte l’intervento di chi di competenza, ma senza risposta. Sotto passo monte Croce ci sono dei punti in cui la strada è stretta e io lo so bene perché la percorro quattro volte al giorno e se incontro mezzi pesanti mi parte ogni volta lo specchietto laterale dell’auto. Credo, quindi, che si possa derogare alla galleria di Coltrondo: a mio parere ci sono interventi più urgenti da fare».


La pensa alla stessa maniera anche il sindaco di Vigo di Cadore, Mauro Da Rin Bettina. «Per quanto riguarda il nostro comune, Anas ci ha prospettato alcuni interventi per mettere in sicurezza alcuni incroci con la Carnica», dice e poi aggiunge: «Credo non sia il caso di farci la guerra tra di noi, ma di cogliere l’opportunità di veder realizzati dei lavori per migliorare la circolazione in Comelico in questo arco temporale di 4-5 anni. Cerchiamo di stare con i piedi per terra e non pretendere l’impossibile: quindi Coltrondo può aspettare rispetto ad altri interventi più urgenti».


Sicuramente, però, la cosa certa è che se ora i 50 milioni di euro per la galleria di Coltrondo saranno impiegati in altri interventi, diventa difficile pensare che dopo qualche anno possano arrivare altrettante risorse sempre per questo scopo. «Da anni chiediamo almeno le manutenzioni minime per le nostre strade, in particolare per la statale 51 bis», precisa il primo cittadino di Domegge, Lino Paolo Fedon che prosegue: «Che adesso si cominci a parlare di interventi che vanno addirittura al di là delle piccole opere è più che positivo. L’approccio adottato da Anas mi pare corretto, quello cioè di concertare con i territori le priorità. Presto come Unione montana ci troveremo e inizieremo a discuterne. I tempi sono stretti, perché abbiamo già perso 10 mesi rispetto ai progetti per l’Alemagna», dice Fedon che sottolinea come nel suo comune andrebbe sistemata un incrocio, «ma quello che chiediamo è che siamo messi in sicurezza sia quello di Vallesella sia quello a Domegge». E poi precisa: «Anas non realizzerà nuove strade nè allargherà le esistenti per non far fare autogol e dare così l’ok al traffico pesante nei nostri piccoli paesi. Si lavorerà sull’esistente. E questo per noi è molto importante».


Dello stesso avviso anche il collega di Lozzo, Mario Manfreda. «Da quanto ci hanno detto, dovrebbero esserci circa 6,5 milioni di euro per la statale che attraversa Pieve, Calalzo, Domegge, Lozzo, e il resto dei 70 milioni dovrebbe andare per il Comelico. Finalmente comunque si inizia a pensare anche a questa parte della provincia. Avevamo proprio bisogno di un’iniezione di risorse e fiducia e di una messa in sicurezza della viabilità. Ringrazio per questo l’onorevole De Menech che si è speso per portare a questo territorio risorse nuove».
(p.d.a.)


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