Prima prova senza patemi per la classe del 2000

Iniziati i primi esami di Stato senza nati nel secolo scorso. I ragazzi dell’Itis già contattati dalle aziende, dal Tiziano e Catullo fiducia nel futuro



Prima maturità senza nati nel secolo scorso. Con il tema di italiano sono iniziati ieri gli esami per la classe del 2000, al netto di qualche ripetente che fa chiudere un occhio alla statistica. C’è anche l’eredità del ’900 fra le tracce scelte dal Ministero, partendo dall’analisi di un brano del giornalista e scrittore Corrado Stajano.

Quella del 2019 è una maturità nuova anche nella formula, senza il quizzone della terza prova e senza tesina per la prova orale, con una riforma introdotta ad anno in corso che fa arrabbiare gli studenti proprio per la tempistica. Tranquilla per tutti la notte prima degli esami. Quella vera, fatta di ansie e scongiuri, era ieri, prima della seconda prova, ma ripassi frenetici e agitazione aumenteranno soprattutto con il conto alla rovescia per l’orale. Dopo, pensando a cosa riserverà il futuro, la speranza dei giovani va oltre la crisi.

«Da qui a cinque anni le cose cambiano e un lavoro che viene richiesto oggi potrebbe esserlo molto meno domani», l’opinione diffusa tra i maturandi del liceo classico, che si preparano all’università. «Meglio seguire le proprie passioni».

Molto più vicino l’inserimento lavorativo dei ragazzi dell’Itis Segato, con numerose offerte già arrivate dalle aziende alla ricerca di personale specializzato. C’è anche chi sta pensando di fare un anno di servizio militare, «come esperienza formativa, poi si vedranno le possibilità lavorative», dice Enrico Tollardo (meccanica dell’occhiale). Qualcun altro sta considerando un anno all’estero per imparare una lingua straniera.

La convinzione diffusa all’uscita dall’istituto Catullo è che «alla fine, chi ha voglia di lavorare, qualcosa trova, anche con spirito di adattamento».

ITIS SEGATO

La maturità 2019 è iniziata e il tema di italiano ha rotto il ghiaccio. «Il problema è l’orale», dice Alessandro De Bona (indirizzo di tecnologia dell’occhiale), che ha scelto la traccia sul paradosso della tecnologia. «Avevo dato un’occhiata su internet alle tracce che sarebbero potute uscire, ma non ci hanno azzeccato. Dopo gli esami andrò a lavorare in occhialeria».

«Lo sbocco lavorativo c’è», confermano Alessandro De Paoli, Stefano Case e Alessio Gaiart. «Le aziende cercano tecnici e sono loro a farsi avanti con la scuola per chiedere nominativi e contatti». Chi ha scelto di andare all’università è Michela Lezuo: «Sono stata chiamata da un’azienda anch’io, ma farò Ingegneria a Padova». Intanto però c’è la maturità: «Ci sentiamo un po’ delle cavie, la seconda prova è un punto di domanda e per l’orale c’è più ansia», dicono Alvise Bortoluzzi, Marco Gasperin, Sara De Bona e Alex Maoret. «Con la tesina almeno c’era un punto di partenza, mentre la busta è un’incognita».

catullo

Gli studenti si sono stupiti di non vedere una traccia sull’ambiente e sull’immigrazione. «Ho scelto quella sull’innovazione tecnologica», dice Chiara Disconzi. Alex Soracase (indirizzo commerciale) ha scritto il tema sul generale Dalla Chiesa, Sara Largo (indirizzo figurativo) quella sull’importanza dei beni culturali e Anna Ferraroni ha scelto Ungaretti: «Mi piace da sempre e l’ho ripassato per caso in corriera prima di arrivare a scuola». Per Marisa Pellecchia, la traccia sull’innovazione tecnologica «è quella in cui trovavo più idee, almeno spero».

tiziano

Al liceo classico Ungaretti è andato per la maggiore. «Un autore che abbiamo studiato», commenta Ilaria Bernard. «È andata bene, le tracce erano belle», le fa eco Sara Guglielmi. «Argomenti stimolanti, ma difficili da trattare. Quando ho visto quello sulla funzione del patrimonio culturale per un popolo, mi sono commossa», racconta Aurora Rizzo. Chiara De March ha preferito la traccia su Dalla Chiesa: «Pensavo di esporre meglio il tema della mafia. Ora la preoccupazione è per l’orale». —

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