Primarie, appello al voto del Pd: «Una giornata di democrazia»

Per l’appuntamento di domani allestiti 22 seggi in 17 comuni della provincia. Da Casoni a Visalli l’invito ad andare alle urne agli elettori del centrosinistra
Roma 28/02/2019, i candidati alle primarie del PD al termine del confronto televisivo su Sky. Nella foto Roberto Giachetti, Maurizio Martina, Nicola Zingaretti
Roma 28/02/2019, i candidati alle primarie del PD al termine del confronto televisivo su Sky. Nella foto Roberto Giachetti, Maurizio Martina, Nicola Zingaretti

BELLUNO

C’è attesa per le primarie del Partito Democratico, che domani eleggerà il nuovo segretario nazionale. Nelle ultime ore si stanno moltiplicando gli appelli al voto, non solo per una delle mozioni, ma anche, più in generale, per riavvicinare gli elettori del centrosinistra alla prova delle primarie.

Il partito ha allestito 22 seggi in 17 comuni della provincia: Agordo, Alpago, Belluno, Borgo Valbelluna, Domegge, Feltre, Lamon, Limana, Longarone, Pieve di Cadore, Ponte nelle Alpi, Santa Giustina, Santo Stefano di Cadore, Sedico, Sospirolo, Sovramonte e Val di Zoldo.

I seggi saranno aperti dalle 8 alle 20, ma in alcune località la logistica ha imposto orari differenti: a Lamon dalle 9 alle 16, a Longarone dalle 8 alle 18, a Pieve di Cadore, Santo Stefano e Sospirolo dalle 10 alle 17 e a Sovramonte dalle 8 alle 14.

Per votare servono un documento di identità, la tessera elettorale e due euro di contributo.

Per quanto riguarda gli appelli, il primo arriva dal segretario del Circolo di Sedico, Sebastiano Casoni: «Domani è una data importante. Nell’epoca dei click, delle decisioni prese da pochi nelle segrete stanze, il Pd celebra con le primarie aperte, dando quindi a tutti la possibilità di scegliere la nuova classe dirigente, la fase più importante del suo processo politico: il congresso. Con il nostro voto alle primarie però, in questa fase, non ci limitiamo ad eleggere il segretario del Pd e l’Assemblea nazionale, ma abbiamo la possibilità di costruire l’alternativa. Abbiamo la possibilità di rilanciare la natura riformista del Pd che deve essere la risposta al preoccupante vuoto di visione, di prospettiva e di cultura politica delle forze attualmente al governo».

A Belluno, invece l’appello parte da Irma Visalli che si schiera per Martina: «Domani sarà una bella giornata, qualunque sia il suo esito, perché per noi è la festa della democrazia e della partecipazione. Chiunque vinca», precisa la responsabile ambiente e montagna del PD Veneto, «sarà il segretario di tutti quindi anche il mio, ma io sosterrò Martina. Nella sua mozione infatti viene incluso il testo sulla montagna che, su sua richiesta, ho personalmente scritto. Povere di di abitanti, le montagne sono ambiti poco interessanti per la politica del consenso e per il mercato. Serve un cambio di prospettiva, culturale prima che d’azione, che capovolga il punto di vista: la montagna, da margine può diventare opportunità. Si, luogo “fragile” e da trattare con attenzione, ma contestualmente tra quelli oggi maggiormente vocati a sperimentare modernità e innovazione. Un laboratorio di futuro in cui sperimentare una nuova alleanza tra montagna e città. In quest’ottica l’impegno del PD e quello di mantenere la montagna abitata, anche sperimentando (finalmente) forme differenziate di autonomia e autogoverno». —


 

Argomenti:pdprimarie

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi