Primarie Pd, movimenti in Cadore

I democratici bellunesi vogliono organizzarle per scegliere i consiglieri: tra i possibili contendenti Reolon e Bellotto
Di Valentina Voi
Belluno, 7 febbraio 2009. Il seggio di Belluno allestito al Centro Giovanni XXIII per le primarie del partito democratico, che decideranno il candidato alla carica di consigliere regionaleGli elettori del Pd alle primarie di domenica
Belluno, 7 febbraio 2009. Il seggio di Belluno allestito al Centro Giovanni XXIII per le primarie del partito democratico, che decideranno il candidato alla carica di consigliere regionaleGli elettori del Pd alle primarie di domenica

BELLUNO. Nelle oscillazioni della politica regionale, una certezza: Belluno vuole le primarie. Per scegliere i candidati consiglieri regionali, sia ben chiaro. La decisione sul candidato governatore, invece, verrà presa oggi dai vertici del Partito Democratico regionale: se prima sembravano cosa certa, un incontro romano con il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini e il vasto consenso raccolto dall’europarlamentare Alessandra Moretti avevano indotto nei giorni scorsi la direzione veneta a valutare un dietro front. Nell’attesa della decisione finale, prevista oggi, sono state prorogati i termini per presentare le candidature.

Quello che non sembra in discussione sono invece le primarie a livello locale, anche se potrebbero essere organizzate solo per il Bellunese. Troppo delicati gli equilibri della provincia montana, troppo pochi i posti a disposizione in lista per accontentare tutti i desideri di avere una chance. Le primarie sono uno strumento che la segreteria provinciale ha da subito affermato di voler utilizzare, fosse anche l’unico caso di primarie per i candidati consiglieri in tutto il Veneto.

«Abbiamo iniziato a parlarne all’interno del Pd» spiega Erika Dal Farra, segretario provinciale dei democratici, «anche se a livello regionale non c’è ancora nulla di deciso. Credo che comunque seguiremo le indicazioni che suggeriscono di organizzarle in un momento diverso da quelle per il candidato governatore».

Una soluzione che, se da una parte rischia di scoraggiare la partecipazione chiedendo ai votanti di tornare alle urne in due momenti diversi, dall’altra eviterebbe che la scelta del candidato governatore venisse “inquinata” da correnti di candidati consiglieri schierati con l’uno o con l’altro aspirante presidente.

«Siamo per le primarie aperte» spiega la Dal Farra, «e non vedo una grande differenza tra farle nello stesso momento o in due occasioni differenti. È stato fatto anche per i parlamentari».

Un clima di attesa nel quale qualcosa inizia a muoversi. Sergio Reolon, consigliere regionale uscente, avrebbe la possibilità di candidarsi per un secondo mandato. Non ha ancora sciolto le sue riserve ma è possibile che voglia partecipare alla competizione.

Le voci di corridoio in via del Plebiscito parlano anche dell’interesse del segretario del circolo Pd del centro Cadore Stefano Bellotto, uno dei “dissidenti” che aveva fatto recentemente sentire la sua voce in contrasto con la linea della segreteria. Insieme a lui c’era anche Renato Bressan, che però non sembrerebbe interessato al consiglio regionale.

Il centrodestra, da parte sua, non sta a guardare. Mentre è ancora da definire la posizione di Dario Bond, consigliere con due mandati alle spalle, sembra emergere la figura di Leandro Grones, sindaco di Livinallongo del Col di Lana recentemente eletto consigliere provinciale.

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