Primarie Pd, successo oltre le previsioni ai seggi 3300 persone, vince Zingaretti
Grande soddisfazione per il Partito Democratico anche in provincia di Belluno, dove hanno votato circa 3300 persone, 500 in più di due anni fa. L’affluenza nei 22 seggi allestiti in 17 comuni è stata importante fin dalle prime ore della mattinata e con la rilevazione delle 12 si è capito che il dato del 2017 poteva essere superato. Prima di pranzo, infatti, avevano già votato 1.331 persone, che alle 16 sono diventate 2.178.. A metà pomeriggio il partito ha dovuto rivedere l’organizzazione, portando nuove schede ai seggi e spostando in avanti di due ore l’apertura del seggio di Tai di Cadore, che inizialmente avrebbe dovuto chiudere alle 18. Code si sono viste ovunque, anche nei seggi delle aree più periferiche, in Agordino, a Val di Zoldo e in Comelico. Grande successo a Feltre, la prima località dove è stato necessario portare nuove schede, “problema” che poi si è verificato anche a Ponte nelle Alpi, Santa Giustina e in Cadore, nonostante la dotazione iniziale fosse già considerata abbondante.
La soddisfazione in via del Plebiscito è forte: «È andata benissimo», esclama la segretaria provinciale, Monica Lotto, «il risultato è eccezionale e va oltre le nostre aspettative in tutto il territorio provinciale. Il messaggio è chiaro: il partito è vivo e vuole tornare al suo spirito originario». L’esito delle primarie, unito alla manifestazione di sabato a Milano, per Lotto, è: «Un bel risveglio, una primavera anticipata. La gente inizia a capire che l’attuale maggioranza è andata al governo limitandosi alle promesse, senza fatti concreti. La gente, con questa partecipazione, ci dice che vuole esserci e crede in valori importanti». Ora serve una risposta immediata: «Il compito del partito è quello che mi sono prefissata fin dalla mia elezione alla segreteria», prosegue Monica Lotto, «e cioè riallacciare un rapporto stretto con la nostra comunità, che quando la chiami risponde e che non ci ha mai abbandonato, nemmeno nei momenti più difficili. Dobbiamo tornare a parlare dei temi importanti e proporre un’opposizione seria con l’obiettivo di tornare al governo».
Entusiasta anche Roger De Menech, il deputato bellunese del Pd: «È straordinario. Gli elettori e i militanti del Pd riescono sempre a stupirci. Chi vive le tensioni della politica teme che la gente sia spinta ad allontanarsi, invece l’affluenza alle primarie è stata ottima ovunque, anche nelle valli dove siamo meno radicati. Il fatto che le schede siano finite», aggiunge De Menech, «evidenzia che noi stessi non osavamo sperare un risultato del genere. Il Pd è vivo e vegeto e anzi, è più forte di prima. Ora dobbiamo mettere al centro questa spinta a mantenere unito il partito e a farlo diventare sempre più solido e in grado di rispondere alle esigenze degli italiani e dei bellunesi». De Menech, come Lotto, ringrazia i circa 300 volontari che ieri si sono alternati ai seggi: «In un momento in cui siamo minoranza, è bellissimo vedere questo segnale. Forse la gente ha iniziato a capire quanto è preoccupante l’attuale governo. Queste primarie sono un segnale di vitalità e di presenza importante sul territorio. Sfido chiunque a mettersi alla prova in questo modo: solo il Pd è in grado di sollevare una partecipazione del genere. Questo ci riempie di responsabilità, perché non possiamo sprecare l’energia democratica». Per quanto riguarda il voto ai tre candidati, sono rispettate le percentuali nazionali: 66% a Zingaretti, 23% a Martina e 11% a Giachetti. Gli eletti bellunesi si conosceranno oggi. —
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